
Tare insieme a Ibra al Milan? Sabatini: "Si creerebbe un inutile e dannoso dualismo"
Walter Sabatini, dirigente di lungo corso, ha parlato ai microfoni di MilanNews.it dell'ipotesi che Igli Tare possa diventare il nuovo direttore sportivo del Milan: "Sarebbe un'ottima scelta. Uomo di personalità e coraggio. Conosce il calcio, non solo italiano. Alla Lazio ha lavorato benissimo e basti pensare che il club ancora oggi sta sfruttando le scelte azzeccate che ha fatto in passato. Ed è anche molto bravo nel mercato in uscita. Sarebbe un'ottima scelta, uomo davvero meritevole".
Lo ha avuto alla Lazio.
"L'ho avuto attaccante nella Lazio e provo per lui affetto e stima. Ma non faccio parlare i sentimenti, bensì i fatti. E i fatti dicono che ha lavorato benissimo alla Lazio. E sono sicuro che al Milan farebbe benissimo".
Al Milan ci saranno altre pressioni e altre aspettative
"Dipende da quale livello di fiducia gli daranno. Certamente se scelgono Tare devono lasciarlo lavorare non metterlo in una prigione dorata. Deve svolgere con chiarezza le due funzioni. Difficile, perché i direttori sportivi di oggi sono stati depotenziati tantissimo. C'è bisogno che abbia autonomia decisionale e possa essere il frontman di una situazione che al Milan è più complessa di quella della Lazio".
Non la trova una scelta strana non avere un ds?
"Non strana, ma sbagliata. In America o nel circuito dei fondi non si rendono conto che il direttore sportivo non è solo un mercante. Il direttore sportivo gestisce anche i sentimenti, gli umori, le debolezze del gruppo. Il direttore sportivo ricopre un ruolo talmente esteso che non può essere ridotto al mercato, che è sì importante, ma ci sono anche tante cose quotidiane sotto la sua responsabilità. Ha una funzione anche pedagogica".
La coppia con Ibrahimovic potrebbe funzionare?
"Io penso che si creerebbe un inutile e dannoso dualismo. Se si sceglie Tare come direttore sportivo, allora Tare sia. Ibrahimovic è una figura importantissima nel Milan, ma non meglio definita. Agisce in veste di consigliere ma a questo punto o fa il direttore sportivo a tutti gli effetti, altrimenti diventa un ibrido non meglio identificato. Pertanto se arriverà un direttore sportivo è meglio che Ibrahimovic gli ceda il passo, a meno che il ds non lo voglia fare lui".
Lo ha avuto alla Lazio.
"L'ho avuto attaccante nella Lazio e provo per lui affetto e stima. Ma non faccio parlare i sentimenti, bensì i fatti. E i fatti dicono che ha lavorato benissimo alla Lazio. E sono sicuro che al Milan farebbe benissimo".
Al Milan ci saranno altre pressioni e altre aspettative
"Dipende da quale livello di fiducia gli daranno. Certamente se scelgono Tare devono lasciarlo lavorare non metterlo in una prigione dorata. Deve svolgere con chiarezza le due funzioni. Difficile, perché i direttori sportivi di oggi sono stati depotenziati tantissimo. C'è bisogno che abbia autonomia decisionale e possa essere il frontman di una situazione che al Milan è più complessa di quella della Lazio".
Non la trova una scelta strana non avere un ds?
"Non strana, ma sbagliata. In America o nel circuito dei fondi non si rendono conto che il direttore sportivo non è solo un mercante. Il direttore sportivo gestisce anche i sentimenti, gli umori, le debolezze del gruppo. Il direttore sportivo ricopre un ruolo talmente esteso che non può essere ridotto al mercato, che è sì importante, ma ci sono anche tante cose quotidiane sotto la sua responsabilità. Ha una funzione anche pedagogica".
La coppia con Ibrahimovic potrebbe funzionare?
"Io penso che si creerebbe un inutile e dannoso dualismo. Se si sceglie Tare come direttore sportivo, allora Tare sia. Ibrahimovic è una figura importantissima nel Milan, ma non meglio definita. Agisce in veste di consigliere ma a questo punto o fa il direttore sportivo a tutti gli effetti, altrimenti diventa un ibrido non meglio identificato. Pertanto se arriverà un direttore sportivo è meglio che Ibrahimovic gli ceda il passo, a meno che il ds non lo voglia fare lui".
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