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I rinvii e le polemiche, la posizione della Serie A: prima data utile per regolarità campionatoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

I rinvii e le polemiche, la posizione della Serie A: prima data utile per regolarità campionato

Prima i rinvii a data da destinarsi, poi la ricerca di uno slot utile, infine la scelta di giocare domani le quattro partite di Serie A rimandate per la morte di Papa Francesco. Le scelte della Lega di ieri si sono portate dietro l’inevitabile coda di polemiche varie. Tra le società più contrariate, la Lazio e la Fiorentina, che sostanzialmente avrebbero preferito a quel punto rinviare i relativi incontri a fine campionato.

Soprattutto i viola si scontravano con la difficoltà logistica di organizzare la permanenza in Sardegna di una cinquantina di persone, oltre agli allenamenti che la squadra di Palladino alla fin svolgerà al centro sportivo di Assemini, “prestato” dal Cagliari con fair play. I biancocelesti, invece, hanno tentato un ultimo colpo di coda con una lettera formale di richiesta di rinvio, non andato a segno.


Da via Rosellini, dove la decisione è stata presa in maniera concorde dal consiglio di Lega, filtra una spiegazione abbastanza netta sul no opposto a Fiorentina e Lazio, per la cronaca sposata anche dalla Figc che comunque non ha competenza su questi temi. La scelta è stata di rinviare il prima possibile per tutelare la regolarità del campionato, evitando di “falsare” la competizione nella sua fase finale: la più delicata, perché chi oggi ha un obiettivo da inseguire potrebbe non averlo più a Serie A praticamente conclusa.

Le polemiche, per la cronaca, non sono mancate neanche da parte dei tifosi che hanno - come sempre in questi casi - perso soldi e magari dovuto fare retromarcia a metà strada. E magari avrebbero preferito sapere subito che si sarebbe giocato mercoledì. O magari si chiedono perché non si potesse scendere in campo già oggi a quel punto. Malumori comprensibili, anche se investono un tema delicato: in ballo - senza entrare in argomenti che qui non competono - c’è anche la sensibilità di quella parte di Paese che si sarebbe fermato anche più a lungo. La scelta di martedì, peraltro, non sarebbe stata possibile perché, dopo il rinvio arrivato alla prim’ora - forse anche troppo presto, la Lega Serie A è stata la prima a formalizzarlo, ma le intenzioni erano buone - alcune squadre erano già rientrate. A quel punto, superato un piccolo impasse decisionale, restava solo mercoledì: anche una presa di posizione legata al rischio che il lutto nazionale (che sarà proclamato stamani) incidesse su Inter-Milan di domani: rinviare la Coppa Italia avrebbe avuto un effetto a catena ingestibile sul calendario.