Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Serie A
Troppi errori eclatanti, pochi leader veri. Al Milan c'è aria di una nuova rifondazioneTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 19 febbraio 2025, 09:08Serie A
di Michele Pavese

Troppi errori eclatanti, pochi leader veri. Al Milan c'è aria di una nuova rifondazione

Tradito dai suoi uomini più rappresentativi, due dei simboli di una rinascita culminata con lo Scudetto conquistato a maggio 2022. Mike Maignan a Rotterdam, Theo Hernandez ieri: due errori - diversi ma entrambi eclatanti - che costano al Milan l'eliminazione dalla Champions League contro un avversario - il Feyenoord - assolutamente alla portata di una squadra che ha dimostrato, nel corso della competizione, di poter competere alla pari con squadre molto più attrezzate.

È un day after pieno di rimpianti e riflessioni su quello che non è stato e avrebbe potuto essere, a cominciare da quella qualificazione diretta agli ottavi buttata via nella notte di Zagabria dopo un'altra prestazione orrenda (e un altro rosso, quello di Musah, che grida vendetta). Una mazzata che porterà sicuramente delle conseguenze, soprattutto se i rossoneri non dovessero raggiungere l'obiettivo minimo di una stagione molto complicata, ovvero il quarto posto in campionato; sembra la fine di un ciclo, perché tanti giocatori danno l'impressione di aver dato tutto e di aver perso quella scintilla che in campo non dovrebbe mai mancare.


È chiaro ormai che non è più una questione tecnica e che cambiare un allenatore ogni sei mesi non sia la panacea. Il caso di Theo Hernandez è emblematico: il suo rendimento è drasticamente calato nelle ultime due stagioni e molto spesso il Milan ha pagato per i suoi errori difensivi, figli di una mancanza di concentrazione che da un giocatore del suo livello nessuno si aspetterebbe. Il calcio si deve giocare con la testa e il terzino francese ha dimostrato più volte di averla altrove: ieri, più della simulazione, è l'assoluta inutilità del primo cartellino giallo a colpire e a far pensare. L'estate scorsa il Bayern lo aveva tentato, a gennaio è arrivata la clamorosa offerta del Como: il contratto scadrà nel 2026 e non ci sono trattative in corso per il rinnovo. Un addio a luglio, forse, gioverebbe un po' a tutti, a patto che il Diavolo trovi un giocatore all'altezza di quello che Theo è stato per molto tempo e che oggi, in maniera piuttosto evidente, non riesce più ad essere.