Furlani decide, Ibra resta consulente. Chi sceglie il ds e chi sarà il ds?

L'incontro tra Gerry Cardinale, proprietario del Milan attraverso RedBird, e Giorgio Furlani, amministratore delegato del club rossonero, ha avuto un esito abbastanza chiaro: Giorgio Furlani è tornato negli uffici di Casa Milan con gli stessi poteri di prima e Zlatan Ibrahimovic, senior advisor della proprietà, dunque un consulente, con la stessa possibilità di consigliare.

I poteri di Furlani
Furlani è l'amministratore delegato del Milan. È già, dunque, in possesso della qualifica massima che si può avere in una azienda: l'amministratore delegato è il più 'potente', è quello che comprende su di sé tutte le deleghe. Quindi: Furlani continuerà ad essere l'uomo dei conti, quello che controlla il business e la parte finanziaria, ma avrà anche potere decisionale forte (e poter di firma) sulle questioni sportive, compresa quella del nuovo direttore sportivo.

Il ds
Intervistato da DAZN prima di Lecce-Milan, Geoffrey Moncada, dt rossonero, ha dichiarato sulla ricerca del nuovo direttore sportivo: "Penso che nel calcio il ruolo di Direttore Sportivo è importante. Se c’è una persona che in questo momento può aiutare l’AC Milan sì, la valutiamo. Però senza stress. Dobbiamo guardare insieme. Il lavoro del Direttore Sportivo è importante”. In questo momento, la figura più vicina a riempire quel ruolo è Fabio Paratici, ex ds della Juventus, ma lo scenario è vario. Il Milan, attraverso Furlani, si prende del tempo.