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Rocchi: "Siamo tornati a dare i rigori giusti. VAR a chiamata? Aperti a modifiche e novità"
Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A, ha rilasciato una lunga intervista a Rai Radio 1, parlando del 2024, che ha definito così: "È stato un anno molto complicato. Il lavoro che facciamo non lascia spazio per rifiatare, coinvolge 152 persone ed è sicuramente complesso e impegnativo. Il designatore non viene quasi mai elogiato e spesso criticato, non ci si può distrarre perché si hanno grandi responsabilità. Anche i piccoli momenti di soddisfazione spesso sfuggono".
Non pensate di aver concesso troppi rigorini?
"Stiamo cercando di combatterli… La 7^ è stata una giornata brutta, ne abbiamo dati 9 e qualcuno era inappropriato, ma negli ultimi turni siamo tornati a dare quelli giusti. Va concesso un penalty quando c'è qualcosa di importante perché può decidere il risultati. Ciò che dico sempre ai miei arbitri è che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore. In Cagliari-Atalanta ne manca uno perché l'arbitro ha ragionato sul rimpallo e non si è fatto portare dalla pancia. Se l'avesse seguita lo avrebbe concesso. In Atalanta-Udinese è stato un errore di superficialità, mi è dispiaciuto perché è un errore evitabilissimo e queste cose dobbiamo eliminarle, perché così ci facciamo del male da soli".
Il VAR a chiamata può essere una possibilità?
"Deve essere utilizzato solo per episodi chiari e seri, non possiamo fare moviola. Non siamo noi a poter rispondere a questa domanda, siamo sempre ben aperti a eventuali modifiche e novità. In quel caso deresponsabilizzeremo molto gli arbitri, mettendo invece responsabilità in capo al club o al tecnico di turno. Dobbiamo lavorare cercando di costruire ragazzi di fronte al monitor, che siano capaci di decidere, di scegliere quando intervenire o meno, cioè quando un episodio è chiaramente errato o no".
Come giudica il vostro lavoro?
"Buono. Abbiamo avviato collaborazioni con l'Associazione Allenatori e l'Associazione Calciatori per permettere ai nostri arbitri di comprendere meglio le dinamiche. L'arbitro non deve conoscere solo le regole, ma deve essere un grande conoscitore del calcio".
Non pensate di aver concesso troppi rigorini?
"Stiamo cercando di combatterli… La 7^ è stata una giornata brutta, ne abbiamo dati 9 e qualcuno era inappropriato, ma negli ultimi turni siamo tornati a dare quelli giusti. Va concesso un penalty quando c'è qualcosa di importante perché può decidere il risultati. Ciò che dico sempre ai miei arbitri è che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore. In Cagliari-Atalanta ne manca uno perché l'arbitro ha ragionato sul rimpallo e non si è fatto portare dalla pancia. Se l'avesse seguita lo avrebbe concesso. In Atalanta-Udinese è stato un errore di superficialità, mi è dispiaciuto perché è un errore evitabilissimo e queste cose dobbiamo eliminarle, perché così ci facciamo del male da soli".
Il VAR a chiamata può essere una possibilità?
"Deve essere utilizzato solo per episodi chiari e seri, non possiamo fare moviola. Non siamo noi a poter rispondere a questa domanda, siamo sempre ben aperti a eventuali modifiche e novità. In quel caso deresponsabilizzeremo molto gli arbitri, mettendo invece responsabilità in capo al club o al tecnico di turno. Dobbiamo lavorare cercando di costruire ragazzi di fronte al monitor, che siano capaci di decidere, di scegliere quando intervenire o meno, cioè quando un episodio è chiaramente errato o no".
Come giudica il vostro lavoro?
"Buono. Abbiamo avviato collaborazioni con l'Associazione Allenatori e l'Associazione Calciatori per permettere ai nostri arbitri di comprendere meglio le dinamiche. L'arbitro non deve conoscere solo le regole, ma deve essere un grande conoscitore del calcio".
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