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Evani: "Ibrahimovic non nasce dirigente. Dimentichi di essere stato un grande giocatore"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 15:08Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Evani: "Ibrahimovic non nasce dirigente. Dimentichi di essere stato un grande giocatore"

Alberigo Evani, ex centrocampista del Milan, ha parlato a Radio Rai, nel giorno dopo essere stato a San Siro per il giro di campo con alcuni ex rossoneri durante la festa prima della sfida contro il Genoa per i 125 anni del club rossonero, ha parlato a Radio Rai. Queste le sue parole a partire dal momento della squadra di Paulo Fonseca: "La squadra ha dei problemi soprattutto di spirito collettivo. Per ieri ci sono delle attenuanti, mancava un giocatore come Pulisic che ha risolto tanti problemi. Ieri il centrocampo ha sofferto, la squadra ha poco equilibrio. E in più ha giocatori fuori condizione, su tutti Theo Hernandez. Va assolutamente recuperato, quando sta bene è devastante".

Fonseca più colpevole o più vittima?
"Un po' entrambe le cose. Compito dell'allenatore è dare gioco e ordine tattico, tante volte è venuto un po' a mancare. Da quando è arrivato Fonseca ha trovato sempre difficoltà, non ha mai potuto lavorare in serenità. Fonseca è un allenatore esperto, credo e spero che queste problematiche le abbia individuate e riesca a riportare il Milan a certi livelli".


Lei è legato professionalmente a Roberto Mancini, come lo vedrebbe al Milan?
"Per Roberto parla il suo curriculum, ha allenato squadre importanti. Ha esperienza da vendere. Ci ho giocato insieme e aveva un certo tipo di carattere. Da allenatore è riuscito a smussarlo: riporterebbe quello spirito di gruppo che in questo momento vedo mancare al Milan".

Ibrahimovic?
"Deve fare esperienza, non nasce dirigente. Ha avuto delle difficoltà. Ibra è intelligente, ha personalità, ma deve cambiare la mentalità: deve dimenticare di essere stato un grande giocatore e buttarsi su questo altro ruolo, il Milan ha bisogno di dirigente di un certo livello".