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Milan, Jacobelli: “È la vittoria di Fonseca. Il successo può rappresentare una svolta”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:27Altre Notizie
di TMWRadio Redazione

Milan, Jacobelli: “È la vittoria di Fonseca. Il successo può rappresentare una svolta”

tmwradio
Editoriale con Xavier Jacobelli , intervistato da Vincenzo Marangio
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A TMW Radio è il momento de L'Editoriale. Ospite di oggi il direttore Xavier Jacobelli.

Che vittoria è stata quella del Milan al Bernabeu?
“È la vittoria di Fonseca perché bisogna ricordare che questo allenatore è stato messo in discussione sin da subito. Questa impresa al Bernabeu, contro i campioni d’Europa che si sono visti surclassati, può rappresentare una svolta anche in campionato, perché quando sei capace di un exploit del genere, i riflessi positivi possono ricadere anche sulle altre competizioni”.

Leao in questa condizione ha dimostrato di essere irrinunciabile?
“Le parole di Fonseca sono state illuminanti quando ha spiegato perché lo avesse escluso da tre partite di fila, ossia per pungolarlo. Proprio ieri, nella gara più importante, abbiamo visto il Leao migliore. Anche la sua prestazione individuale rappresentare una svolta le la stagione”.

Sulla Juventus continuano ad arrivare critiche, anche se non bisogna dimenticare che quello bianconero è un progetto in crescita. Come hai visto i bianconeri?
“Bisogna fare i conti anche con l’avversario, perché il Lille ha già dimostrato il suo valore in campo internazionale. C’è rammarico per aver portato solo un punto, ma guardando la classifica la Juventus ha pur sempre sette punti. Per Vlahovic basta dire che ha segnato il gol numero cinquanta in bianconero e che in questa stagione è già a quota nove centri. Deve tenere da solo il peso dell’attacco bianconero e per questo penso che Giuntoli a Gennaio dovrà cercare un sostituto. Ad ogni modo Vlahovic resta imprescindibile.
Se dovessimo tracciare un bilancio sul percorso di Motta finora direi che è positivo. Lui lavora per il presente, ma anche ovviamente per il futuro”.


Il Bologna ha dimostrato di dover ancora crescere?
“Quando una squadra torna dopo sessanta anni in Coppa dei Campioni è normale che debba pagare un po’ lo scotto. Il calibro delle avversarie ha sempre visto i rossoblu paritre sfavorti. La lacuna che andrà colmata sul mercato dovrà essere quella dell’attaccante, perché sostituire Zirkzee non è facile, per quanto anche lui non stia vivendo una parentesi felice a Manchester”.

Cosa c’è da aspettarsi dall’Inter contro l’Arsenal?
“Inter e Aresenal hanno entrambe sette punti. Ad ora non abbiamo visto l’Inter travolgente della seconda stella, ma ora si prepara ad affrontare l’Arsenal e nel weekend dovrà pensare anche al Napoli. Calhanoglu ha dimostrato di essere indispensabile,anche se la rosa permette di avere a disposizione alternative valide”.

Proprio il Napoli è stato superato da un’Atalanta sontuosa. Come sta vedendo i nerazzurri?
“La classifica registra l’Atalanta nelle posizioni di vertice, con la voglia di voler dire la propria. Nessuno si nasconde più, l’Atalanta ad ora è una delle formazioni più in forma del campionato, perché nell’ultimo mese ha inanellato sette vittorie ed un pareggio, confermandosi anche come il miglior attacco della Serie A. La vittoria del Maradona conferma la sagacia tattica di Gasperini, che dall’inizio ha preferito addirittura lasciare in panchina Retegui, il quale ha poi segnato subentrando.
Questa sera in Champions non sarà facile, perché abbiamo appurato il valore dello Stoccarda, rilanciato dalla vittoria contro la Juventus. È una formazione ricca di individualità di livello. Mi aspetto un incontro spettacolare”.

Il Napoli esce ridimensionato dalla sconfitta dell’ultimo weekend?
“Credo che alcune critiche mosse nei confronti di Conte siano risultate ingenerose, perché non si può passare dall’esaltazione della vittoria a Torino alla depressione per la sconfitta contro una grande Atalanta. Conte e il Napoli faranno tesoro degli errori commessi contro i nerazzurri, ma bisogna ricordare che gli azzurri sono ancora primi. In più, come Conte ha ribadito più volte, il Napoli è arrivato decimo l’anno scorso e dunque è difficile schioccare le dita e stravolgere tutto. In queste circostanze la partita con l’Inter capita a proposito per reagire alla sconfitta del Maradona”.