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Milan, Cardinale e i 700 milioni di prestito da restituire a Elliot: tre scenari per RedBird
Gerry Cardinale, fondatore di RedBird e proprietario del Milan, è impegnato su due fronti: da una parte, migliorare le prestazioni della squadra dopo un inizio di stagione altalenante; dall’altra, pianificare il futuro finanziario del club in vista di una scadenza cruciale. Entro agosto 2025, infatti, Cardinale dovrà restituire circa 700 milioni di euro, compresi gli interessi, al fondo Elliott, che aveva fornito il prestito per l'acquisizione del Milan nel 2022. Secondo Il Sole 24 Ore* sono tre le possibili soluzioni sul tavolo per rispettare questo impegno.
La prima opzione è quella di estendere la scadenza del prestito con Elliott, posticipando il rimborso di un altro anno. Tuttavia, questa soluzione comporterebbe un aumento degli interessi, rendendo il debito ancora più oneroso. In alternativa, RedBird potrebbe cercare un rifinanziamento con altri credit fund americani. Anche in questo caso, però, i costi aumenterebbero.
La terza opzione ipotizzata è la cessione di una quota di minoranza del Milan a investitori del Golfo Persico. Questa ipotesi offrirebbe liquidità senza aumentare il debito, ma RedBird ha recentemente smentito la possibilità di vendere quote del club. Non si considera nemmeno l’emissione di un bond, per evitare di appesantire ulteriormente la situazione finanziaria del club.
Con una deadline sempre più vicina, Cardinale dovrà presto decidere quale strada intraprendere per assicurare stabilità al Milan senza compromettere il progetto sportivo.
La prima opzione è quella di estendere la scadenza del prestito con Elliott, posticipando il rimborso di un altro anno. Tuttavia, questa soluzione comporterebbe un aumento degli interessi, rendendo il debito ancora più oneroso. In alternativa, RedBird potrebbe cercare un rifinanziamento con altri credit fund americani. Anche in questo caso, però, i costi aumenterebbero.
La terza opzione ipotizzata è la cessione di una quota di minoranza del Milan a investitori del Golfo Persico. Questa ipotesi offrirebbe liquidità senza aumentare il debito, ma RedBird ha recentemente smentito la possibilità di vendere quote del club. Non si considera nemmeno l’emissione di un bond, per evitare di appesantire ulteriormente la situazione finanziaria del club.
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