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Fra rientro, mercato e una A da riconquistare in neroverde: i mesi caldi di Berardi
Rientrato a inizio ottobre dopo un lunghissimo stop per l’infortunio al tendine d’Achille dello scorso marzo, Domenico Berardi ha subito dimostrato quanto sia importante per le sorti del suo Sassuolo che, con lui in campo ha sempre e solo vinto. L’esterno d’attacco ha contribuito, in questo senso con un gol e quattro assist, e da qui fino a gennaio sarà certamente un punto di forza della formazione di Fabio Grosso che sta battagliando con Pisa e Spezia per i primi due posti in classifica. Poi si vedrà.
Se da un lato infatti c’è la volontà del classe ‘94 di riportare i neroverdi in Serie A e salutare dopo un’intera carriera – 375 presenze e 143 gol – la piazza che lo ha accolto da bambino e reso uomo e calciatore da Nazionale, dall’altro ci sono le sirene che risuoneranno già fra un mese e mezzo con Fiorentina, Milan e le romani che starebbero facendo più di un pensierino al suo profilo per rinforzare i rispettivi attacchi.
Se dopo questi mesi sarò al 100% e arriverà l’offerta giusta, andrò via. Altrimenti resterò qui fino a giugno. Valuteremo con la società come sempre”. Un mese fa l’attaccante parlava così del proprio futuro in una delle rare interviste rilasciate ai media aprendo a un addio al Sassuolo, con l’amministratore delegato Giovanni Carnevali che non ha mai negato nelle sue interviste - “A novembre e dicembre, quando si parlerà di mercato, faremo le nostre valutazioni, ma lui è il nostro campione e vorremmo tenerlo per sempre. Dovremo però vedere se ci saranno le condizioni, quali saranno le sue volontà, è sempre un bel intrigo" e “È ovvio che in Serie B non ci possa stare, ma speriamo che non ci stia nemmeno il Sassuolo in B, per cui speriamo che possa andare in A insieme al Sassuolo perché lui può trainare i giovani in maniera importante” - questa possibilità pur allontanandola il più possibile.
Ora la testa del ragazzo è sul campo per ritrovare la piena efficienza dopo un lungo e importante infortunio e spingere più in alto possibile gli emiliani prima di un eventuale addio anticipato.
Se da un lato infatti c’è la volontà del classe ‘94 di riportare i neroverdi in Serie A e salutare dopo un’intera carriera – 375 presenze e 143 gol – la piazza che lo ha accolto da bambino e reso uomo e calciatore da Nazionale, dall’altro ci sono le sirene che risuoneranno già fra un mese e mezzo con Fiorentina, Milan e le romani che starebbero facendo più di un pensierino al suo profilo per rinforzare i rispettivi attacchi.
Se dopo questi mesi sarò al 100% e arriverà l’offerta giusta, andrò via. Altrimenti resterò qui fino a giugno. Valuteremo con la società come sempre”. Un mese fa l’attaccante parlava così del proprio futuro in una delle rare interviste rilasciate ai media aprendo a un addio al Sassuolo, con l’amministratore delegato Giovanni Carnevali che non ha mai negato nelle sue interviste - “A novembre e dicembre, quando si parlerà di mercato, faremo le nostre valutazioni, ma lui è il nostro campione e vorremmo tenerlo per sempre. Dovremo però vedere se ci saranno le condizioni, quali saranno le sue volontà, è sempre un bel intrigo" e “È ovvio che in Serie B non ci possa stare, ma speriamo che non ci stia nemmeno il Sassuolo in B, per cui speriamo che possa andare in A insieme al Sassuolo perché lui può trainare i giovani in maniera importante” - questa possibilità pur allontanandola il più possibile.
Ora la testa del ragazzo è sul campo per ritrovare la piena efficienza dopo un lungo e importante infortunio e spingere più in alto possibile gli emiliani prima di un eventuale addio anticipato.
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