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Maximilian Ibrahimovic: "Non ci sono molti club che possono reggere il confronto col Milan"
"Quando ho iniziato a giocare a calcio? Piuttosto tardi, avevo nove anni. Dopo Parigi, sono passato all'academy del Manchester United. Dopo ci siamo trasferiti a Los Angeles. Poi mi sono trasferito in Svezia all'Hammarby. E infine mi sono trasferito in Italia per giocare con il Milan". Parole di Maximilian Ibrahimovic, figlio di Zlatan, che ad inizio ottobre è stato convocato per la prima volta dalla Svezia U18 dopo l'ottimo avvio di stagione in rossonero con la Primavera, dove ha segnato 4 gol in 7 partite giocando da attaccante esterno a sinistra.
Nei giorni scorsi, lo stesso Maximilian Ibrahimovic ha concesso una lunga intervista a Sportbladet. Ecco alcune dichiarazioni tradotte e riportate da milannews.it: "Ho bei ricordi dappertutto, ma è al Milan dove mi sono sentito meglio. Giocare per il Milan è davvero speciale. È uno dei club più grandi di tutti i tempi, non ci sono molti altri club che possono reggere il confronto".
Vuoi diventare il nuovo Leao?
"Voglio essere me stesso. Ma se dovessi riuscire a fare tanto di quello che fa Leao sarei sicuramente felice. Quando lo vedo rimango davvero senza parole, è veramente speciale (Maximilian usa la parola “star-struck”, nel gergo si usa per esprimere grande ammirazione e rispetto nei confronti di un personaggio famoso, ndr)".
Vi conoscete?
“Non, non lo conosco personalmente ma ci siamo allenati insieme qualche volta in prima squadra. Com’è allenarsi con i grandi? Anche questo è speciale. La prima volta mi sono sentito come un bambino in un negozio di caramelle. Ora ci ho fatto un po’ l’abitudine, vedo gli altri giocatori in un’ottica di competizione".
Nei giorni scorsi, lo stesso Maximilian Ibrahimovic ha concesso una lunga intervista a Sportbladet. Ecco alcune dichiarazioni tradotte e riportate da milannews.it: "Ho bei ricordi dappertutto, ma è al Milan dove mi sono sentito meglio. Giocare per il Milan è davvero speciale. È uno dei club più grandi di tutti i tempi, non ci sono molti altri club che possono reggere il confronto".
Vuoi diventare il nuovo Leao?
"Voglio essere me stesso. Ma se dovessi riuscire a fare tanto di quello che fa Leao sarei sicuramente felice. Quando lo vedo rimango davvero senza parole, è veramente speciale (Maximilian usa la parola “star-struck”, nel gergo si usa per esprimere grande ammirazione e rispetto nei confronti di un personaggio famoso, ndr)".
Vi conoscete?
“Non, non lo conosco personalmente ma ci siamo allenati insieme qualche volta in prima squadra. Com’è allenarsi con i grandi? Anche questo è speciale. La prima volta mi sono sentito come un bambino in un negozio di caramelle. Ora ci ho fatto un po’ l’abitudine, vedo gli altri giocatori in un’ottica di competizione".
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