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Abete apre alle Seconde Squadre in D e nei Dilettanti: "Abbiamo dato la disponibilità"
Una lunga intervista, quella che il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete ha rilasciato al portale Cronache Di Spogliatoio. Un'intervista che tocca tanti temi, a cominciare dall'importanza anche sociale del panorama dilettantistico: "Siamo il punto di riferimento della grande fetta di coloro che giocano e amano il calcio, e il nostro obiettivo è garantire la sicurezza, l’agonismo e il lato sociale del calcio: può salvare vite e togliere da cattive situazioni. Abbiamo una dimensione piramidale enorme, con grandi differenze al suo interno".
Prosegue: "Ogni anno si giocano 600mila partite, perché sosteniamo il calcio in tutte le sue forme: da quello over 50 e 60 fino al calcio da tavolo. Cerchiamo di portarlo ovunque: abbiamo un progetto insieme all’Ospedale Gaslini di Genova con il reparto oncologico. La nostra responsabilità non è soltanto quella di organizzare i campionati e assicurarne il regolare svolgimento. Interpretiamo il calcio nella sua dimensione: abbiamo avviato un progetto sulla salute mentale, un sostegno psicologico perché dobbiamo preoccuparci anche di come viene vissuto lo sport. La nostra sfida è collegata all’equilibrio che dobbiamo trovare in noi stessi. Nella vita possono esserci momenti negativi: un supporto e una sana attività fisica possono aiutarti a trasformarli in positivi".
La notizia arriva però in conclusione, in merito alle tanto dibattute Seconde Squadre: "Abbiamo dato la disponibilità per avere le seconde squadre anche in D e nei dilettanti. Crediamo che debba esserci continuità sportiva nel bene e nel male. Se i risultati non arrivano, è giusto che sia contemplata la retrocessione dalla C. In Spagna accade. Abbiamo rapporti organici con la Serie C e abbiamo dato apertura a garantire un naturale corso sportivo con promozioni e retrocessioni".
Prosegue: "Ogni anno si giocano 600mila partite, perché sosteniamo il calcio in tutte le sue forme: da quello over 50 e 60 fino al calcio da tavolo. Cerchiamo di portarlo ovunque: abbiamo un progetto insieme all’Ospedale Gaslini di Genova con il reparto oncologico. La nostra responsabilità non è soltanto quella di organizzare i campionati e assicurarne il regolare svolgimento. Interpretiamo il calcio nella sua dimensione: abbiamo avviato un progetto sulla salute mentale, un sostegno psicologico perché dobbiamo preoccuparci anche di come viene vissuto lo sport. La nostra sfida è collegata all’equilibrio che dobbiamo trovare in noi stessi. Nella vita possono esserci momenti negativi: un supporto e una sana attività fisica possono aiutarti a trasformarli in positivi".
La notizia arriva però in conclusione, in merito alle tanto dibattute Seconde Squadre: "Abbiamo dato la disponibilità per avere le seconde squadre anche in D e nei dilettanti. Crediamo che debba esserci continuità sportiva nel bene e nel male. Se i risultati non arrivano, è giusto che sia contemplata la retrocessione dalla C. In Spagna accade. Abbiamo rapporti organici con la Serie C e abbiamo dato apertura a garantire un naturale corso sportivo con promozioni e retrocessioni".
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