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De Zerbi primo con il Marsiglia. "Titolo? Sarebbe grave parlarne ora ma non si sa mai"
L'Olympique Marsiglia di Roberto De Zerbi vince una partita folle a Lione e vola in testa alla Ligue 1 insieme a PSG e Monaco. Un 2-3 arrivato in pieno recupero e dopo aver subito il 2-2 pochi minuti prima, dopo aver giocato tutta la sfida in 10 uomini: "Questa partita è stata condizionata dall'espulsione di Leonardo Balerdi al 6', un'espulsione giustificata secondo me perché ha commesso un errore. Ma questa vittoria la dedichiamo a lui perché è il nostro capitano e lo sarà ancora. È consapevole di aver sbagliato, ma quando un compagno è in difficoltà non lo lasciamo solo. Abbiamo fatto una grande partita, con una grande mentalità e coraggio; questo è più importante del risultato e della classifica perché queste sono cose fondamentali per programmare il futuro. Da martedì dimenticheremo questa partita, la terremo nell'album dei ricordi e aspetteremo con ansia la partita di Strasburgo, che sarà difficile. Speriamo di giocarla in 11 contro 11", ha detto in conferenza stampa il tecnico italiano.
Tre cambi, tre marcatori... Cosa dice questo del tuo gruppo?
"Ci ho creduto prima della partita, nel primo tempo, nell'intervallo, nella ripresa, sul 2-2... Abbiamo meritato questa vittoria, anche se eravamo ridotti in dieci. Abbiamo sofferto, ma ogni volta che eravamo nella metà campo avversaria eravamo pericolosi. Ci abbiamo creduto, ci siamo detti che avremmo potuto vincere questa partita e rendere la città di Marsiglia molto felice e orgogliosa".
Credi ancora di più nelle possibilità di lottare per il titolo?
"Non parlo di titolo, non sarebbe grave. Stiamo appena iniziando il nostro viaggio. Davanti a noi ci sono PSG e Monaco, hanno un gruppo unito da diverse stagioni. Ma quello che è certo è che da metà giugno, con Pablo Longoria e Medhi Benatia, stiamo costruendo una squadra fatta da brave persone e giocatori forti. Ora cerchiamo di raggiungere la perfezione. Non so dove ci porterà, ma giochiamo ogni partita per vincerla. Dopo, il calcio può essere strano".
Si parla spesso di coraggio e mentalità, questa partita lo dimostra perfettamente... Ti ha sorpreso?
"Non mi stupisco, sono molto contento di aver visto questa mentalità, il coraggio dei subentrati che hanno provato a vincere anche in dieci contro undici, il portiere che usciva su ogni pallone, i giocatori che contrastavano l'avversario anche con i denti, la voglia di vincere nonostante il 2-2.. E poi quella gioia alla fine, la vedi solo nel calcio. Sono molto orgoglioso, ma sarò orgoglioso anche della sconfitta. Il risultato dipende da tanti fattori. Ciò su cui abbiamo il controllo è il coraggio, il desiderio, il coinvolgimento e il sentimento di appartenenza".
Tre cambi, tre marcatori... Cosa dice questo del tuo gruppo?
"Ci ho creduto prima della partita, nel primo tempo, nell'intervallo, nella ripresa, sul 2-2... Abbiamo meritato questa vittoria, anche se eravamo ridotti in dieci. Abbiamo sofferto, ma ogni volta che eravamo nella metà campo avversaria eravamo pericolosi. Ci abbiamo creduto, ci siamo detti che avremmo potuto vincere questa partita e rendere la città di Marsiglia molto felice e orgogliosa".
Credi ancora di più nelle possibilità di lottare per il titolo?
"Non parlo di titolo, non sarebbe grave. Stiamo appena iniziando il nostro viaggio. Davanti a noi ci sono PSG e Monaco, hanno un gruppo unito da diverse stagioni. Ma quello che è certo è che da metà giugno, con Pablo Longoria e Medhi Benatia, stiamo costruendo una squadra fatta da brave persone e giocatori forti. Ora cerchiamo di raggiungere la perfezione. Non so dove ci porterà, ma giochiamo ogni partita per vincerla. Dopo, il calcio può essere strano".
Si parla spesso di coraggio e mentalità, questa partita lo dimostra perfettamente... Ti ha sorpreso?
"Non mi stupisco, sono molto contento di aver visto questa mentalità, il coraggio dei subentrati che hanno provato a vincere anche in dieci contro undici, il portiere che usciva su ogni pallone, i giocatori che contrastavano l'avversario anche con i denti, la voglia di vincere nonostante il 2-2.. E poi quella gioia alla fine, la vedi solo nel calcio. Sono molto orgoglioso, ma sarò orgoglioso anche della sconfitta. Il risultato dipende da tanti fattori. Ciò su cui abbiamo il controllo è il coraggio, il desiderio, il coinvolgimento e il sentimento di appartenenza".
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