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Mattiello: "Morata al Milan è un affare. Juve ottima. Allegri? Era adatto al suo primo ciclo"
Nella sua lunga chiacchierata con TMW, Federico Mattiello - ex difensore di Juventus, Atalanta e Bologna fra le altre - ha parlato anche dell'attualità del calcio italiano, in particolare delle società che ha vissuto e dei principali volti del nostro campionato con cui ha avuto a che fare in carriera: "Sto seguendo poco le vicende del nostro campionato, ma da quel che ho potuto vedere mi sembra un'ottima Juventus, nata con nuovi stimoli. Sicuramente può fare un ottimo campionato".
Ha qualche ricordo in particolare? Magari legato anche ad Allegri.
"Grossi aneddoti non ne ho, io ero giovane, pensavo solo ad allarmi e a divertirmi. Ma i ricordi sono bellissimi, era una Juve che girava, piena di campioni. Allegri era una figura perfetta per quella Juventus, perché era un grande gestore e sapeva come tenere a bada tanti galli nel pollaio. E ci riuscì perfettamente, furono annate in cui la Juve dominava in lungo e in largo in Italia facendo anche due finali europee. Era un periodo bellissimo per il club e il tecnico".
Però il suo secondo ciclo alla Juventus è stato diverso.
"È arrivato in una Juventus totalmente diversa dal suo primo mandato. E questa è stata la chiave del fatto che le cose non siano andate secondo i piani. Era una Juve diversa, che puntava più sui giovani, senza una disponibilità economica che aveva in precedenza. Come allenatore, Allegri calzava a pennello più per la Juve del suo primo ciclo che del secondo, dove c'era da lavorare con i giovani che hanno una testa diversa. Non è come gestire i Buffon, Chiellini, Tevez… la differenza è stata che si è ritrovato in una Juventus diversa".
Proprio in bianconero ha giocato con Morata, scelto dal Milan come centravanti.
"Quando arrivò alla Juventus era giovane, un po' come me anche se è tre anni più grande. Eravamo due giovani, lui come giocatore era acerbo ma si vedevano le sue qualità. A livello umano è un bravissimo ragazzo e sono felice abbia vinto un Europeo con la nazionale. Non ha bisogno di presentazioni per quello che ha fatto negli ultimi anni e in particolare di recente. Ha iniziato a segnare di più, è stato Campione d'Europa da capitano: per il prezzo che è stato pagato il Milan ha fatto un affare, soprattutto per le cifre che girano ora sugli attaccanti. Sicuramente può fare bene".
Ha qualche ricordo in particolare? Magari legato anche ad Allegri.
"Grossi aneddoti non ne ho, io ero giovane, pensavo solo ad allarmi e a divertirmi. Ma i ricordi sono bellissimi, era una Juve che girava, piena di campioni. Allegri era una figura perfetta per quella Juventus, perché era un grande gestore e sapeva come tenere a bada tanti galli nel pollaio. E ci riuscì perfettamente, furono annate in cui la Juve dominava in lungo e in largo in Italia facendo anche due finali europee. Era un periodo bellissimo per il club e il tecnico".
Però il suo secondo ciclo alla Juventus è stato diverso.
"È arrivato in una Juventus totalmente diversa dal suo primo mandato. E questa è stata la chiave del fatto che le cose non siano andate secondo i piani. Era una Juve diversa, che puntava più sui giovani, senza una disponibilità economica che aveva in precedenza. Come allenatore, Allegri calzava a pennello più per la Juve del suo primo ciclo che del secondo, dove c'era da lavorare con i giovani che hanno una testa diversa. Non è come gestire i Buffon, Chiellini, Tevez… la differenza è stata che si è ritrovato in una Juventus diversa".
Proprio in bianconero ha giocato con Morata, scelto dal Milan come centravanti.
"Quando arrivò alla Juventus era giovane, un po' come me anche se è tre anni più grande. Eravamo due giovani, lui come giocatore era acerbo ma si vedevano le sue qualità. A livello umano è un bravissimo ragazzo e sono felice abbia vinto un Europeo con la nazionale. Non ha bisogno di presentazioni per quello che ha fatto negli ultimi anni e in particolare di recente. Ha iniziato a segnare di più, è stato Campione d'Europa da capitano: per il prezzo che è stato pagato il Milan ha fatto un affare, soprattutto per le cifre che girano ora sugli attaccanti. Sicuramente può fare bene".
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