
Capello: "Milan, vincere la Coppa Italia non salverebbe comunque una stagione in cui non lotti nemmeno per qualificarti in Champions"
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, Fabio Capello, ex allenatore rossonero, ha commentato così la vittoria del Milan nel derby di Coppa Italia: "Il calcio è quella cosa strana per cui il Milan, in un’annata che resta estremamente deludente, riesce a far fuori l’Inter - che è prima in campionato e in semifinale di Champions - dopo averle inflitto la terza sconfitta in cinque derby, senza mai averne perso uno e avendo alzato già la Supercoppa in faccia ai cugini a Riad. Siamo al paradosso dei paradossi, ma la vittoria di ieri che porta il Diavolo in finale di Coppa Italia è stata chiara, netta, entusiasmante come in ben poche occasioni questa stagione. Certo, nel primo tempo la squadra di Inzaghi sullo 0-0 ha avuto le occasioni per passare in vantaggio, però nella ripresa ho visto finalmente il Milan giocare da Milan: sicuro, determinato, forte. Mentre l’Inter, come le è capitato anche altre volte, è un po’ sparita.
Ecco, sul valore della Coppa nazionale c’è la solita diatriba: conta poco quando si perde, ma moltissimo quando si vince. Prendiamo il Milan, che adesso avrà la possibilità di alzare il secondo trofeo stagionale, come spesso ha ricordato Conceiçao anche di recente. Bene, che sia chiara una cosa: anche battere il Bologna (o l’Empoli, ma dubito i toscani possano ribaltare al Dall’Ara il risultato dell’andata - 3-0 ndr) a Roma il 14 maggio non salverebbe un’annata in cui non lotti nemmeno per qualificarti in Champions. Poi certo, vincere un trofeo è meglio che non vincerlo, a maggior ragione se è ormai l’unica via per centrare un posto nelle prossime coppe europee. Basterà per confermare Conceiçao in panchina? La domanda secondo me è mal posta: nel lavoro di un allenatore, prima ancora dei risultati in Supercoppa o in Coppa Italia, io mi concentrerei piuttosto sullo spogliatoio, chiedendomi se c’è un percorso comune che può far pensare con ottimismo al futuro. Ma queste sono considerazioni che solo chi è dentro al Milan può fare e non certo io".







