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ESCLUSIVA MN - Novellino: "Conceiçao, le urla non servono. Paratici perfetto, è un piccolo Marotta"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 29 marzo 2025, 18:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

ESCLUSIVA MN - Novellino: "Conceiçao, le urla non servono. Paratici perfetto, è un piccolo Marotta"

Doppio ex della sfida, Walter Alfredo Novellino si proietta a Napoli-Milan, sfida decisiva per le ambizioni scudetto dei partenopei e di Champions per i rossoneri. Ecco le sue parole a MilanNews.it.

Si aspettava un divario simile in campionato?
"Ovviamente no. Chiaro che il Milan abbia deluso, perché la rosa ha tanta qualità. Non so spiegare le cause, serve fare una riflessione attenta su cosa si è sbagliato".

Si evidenzia spesso l'assenza di una dirigenza forte
"Un allenatore ha bisogno di essere protetto ed effettivamente non si è capito chi fosse il direttore. C'è un po' di confusione sotto questo aspetto. È come se il Milan fosse caduto in un fosso dove è difficile rialzarsi. Chi scende in campo non riesce a dare quello che potrebbe dare e chi vive il Milan ogni giorno dovrebbe intervenire".

Da Fonseca a Conceiçao la situazione non è cambiata
"Io dico che le urla non servono. Giocatori come Leao e Theo dovrebbero ricevere qualche pacca sulla spalla in più perché hanno perso fiducia. Ho imparato nella mia esperienza che urlando non si risolvono le cose, serve un dialogo e coinvolgere i giocatori nel proprio progetto. La chiave del Milan è la qualità, non le urla".

Si è mai trovato in una situazione così complicata?
"Fortunatamente ho sempre avuto grandi dirigenti alle spalle e quando c'era qualcosa che non andava potevo contare su di loro".

Fra di essi Fabio Paratici, papabile al ruolo di direttore sportivo
"Sarebbe un profilo non giusto, ma giustissimo. È attento a tutto, fa gli interessi della società ma allo stesso tempo cerca di fare quello che ha in mente. E credo che sia un aiuto per tanti giocatori. Ecco, se Paratici fosse al Milan da inizio stagione credo che non ci troveremmo in questa situazione".

Che ricordi ha della sua esperienza comune con Paratici?
"Parlava molto poco, veniva al campo e si confrontava con me. Mi dava dei consigli, chiedeva il mio parere, ti aiutava a capire cosa non andava. E poi ricordo che quando andavo da lui in sede, era in una stanza piena di televisori dove osservava i giocatori. Lui e Marotta sono stati fondamentali. Ecco, direi che Paratici è un piccolo Marotta, aveva un grande maestro e ha imparato tantissimo da lui. Penso che sarebbe l'uomo giusto per il Milan, darebbe a tutti un compito e ognuno starebbe al suo posto".

Questo Milan può ambire alla Champions?
"Mancano ancora nove partite, le possibilità ci sono. Ma il Napoli è forte, non concederà nulla. I giocatori devono avere la responsabilità di fare di tutto per portare la squadra in Champions. Peccato per questa situazione che si è creata da inizio stagione".

Con Lei il Milan vinse la stella, anno 1979. Quanto dobbiamo aspettare per la seconda?
"Egoisticamente un po' mi dispiacerebbe che la nostra stella venisse offuscata ma una squadra come il Milan giustamente deve conquistare il prima possibile la seconda e ha tutto per farlo. Deve intanto tirarsi fuori dal pantano in cui è caduto e iniziare la risalita".