
Capello: "Milan, chi comanda? Theo, Maignan e Leao non sono dei leader"
Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, Fabio Capello, ex tecnico rossonero, ha commentato così il momento del Milan "Penso al Milan, dove tutto mi sembra complicato: la catena di comando, esattamente, qual è? Se l’allenatore scelto a inizio stagione finisce per non convincere, se le strategie di mercato non hanno funzionato, dovrebbe essere possibile individuare una figura dirigenziale che quei giocatori e quell’allenatore li ha scelti, invece in casa rossonera non è ancora chiaro chi fa cosa. Ibrahimovic non è un dirigente ma un advisor della proprietà, eppure tempo fa ha detto che il boss è lui e che comanda lui. Tuttavia, le gerarchie nella scelta del nuovo ds sembrano andare in un’altra direzione, con l’ad Furlani in prima fila. Persino i tifosi sono in confusione, non sanno a chi dare davvero la colpa per una stagione che rischia seriamente di chiudersi senza un posto nella Champions che verrà.
Maignan, Theo Hernandez, Leao, tutta gente che al Milan non è arrivata ieri e che in rossonero ha vinto uno scudetto: avrebbero dovuto tirare il gruppo e aiutare il proprio tecnico — Fonseca prima e Conceiçao poi — a plasmare la squadra, invece non solo non hanno preso in mano la situazione, ma hanno vissuto i loro peggiori momenti proprio in questa annata. È probabile che su tutti e tre ci sia stato un errore di valutazione: si pensava che fossero dei leader ma non lo sono. Per questo il futuro appare persino più incerto del presente: il Milan dovrebbe cederli, voltare pagina e ricostruire attorno ad altri giocatori come Reijnders e Pulisic o può ancora fare affidamento su di loro?






