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ESCLUSIVA MN - Bondo, parla lo zio ds: "Vuole imporsi sotto la bandiera del Milan"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 17:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

ESCLUSIVA MN - Bondo, parla lo zio ds: "Vuole imporsi sotto la bandiera del Milan"

Tra le note liete della vittoria di Lecce, oltre alla grande reazione d'orgoglio del Milan, c'è l'esordio di Warren Bondo. Il francese, arrivato nelle ultime ore di mercato dal Monza, ha destato ottime impressioni per il modo di stare in campo e la personalità. Per conoscerlo meglio e tastare le prime sensazioni abbiamo parlato con Malù Mpasinkatu, direttore sportivo (il primo di orgine africana nella storia del calcio italiano) nonché zio del centrocampista e consigliere della famiglia Bondo. Ecco le sue parole a MilanNews.it.

Malù, le tue prime sensazioni sull'esordio di Bondo
"Voglio dividere la questione in due fasi. La prima è quella emozionale ed è stata una gioia per tutta la famiglia vedere Warren esordire con una maglia così prestigiosa. In quei momenti c'era la consapevolezza del raggiungimento di un obiettivo che si era prefissato e ci eravamo prefissati come famiglia". 

E poi ci sono le sensazioni del campo
"Positive, senza dubbio. Warren ha avuto l'abilità di mettere da parte anche quel filo di emozione e proiettarsi subito al campo, per fare il suo ma senza voler strafare. Del resto, nel calcio, la semplicità è qualcosa che alla fine paga sempre".

Un mese di attesa dal suo acquisto. Ma eccoci qui a commentare il suo esordio, peraltro da titolare. Mai avuto dubbi in questo periodo?
"Nessun dubbio. Ricordo che è arrivato dal Monza che aveva un leggero infortunio. E quando torni da un infortunio è meglio guarire bene e aspettare un po' di più piuttosto che rischiare e avere una ricaduta. È guarito, il mister lo ha convocato e quando gli ha dato una chance si è fatto trovare pronto".

Ha dimostrato una bella personalità
"Warren è un giocatore di personalità e un grande lavoratore. È un ragazzo di sani principi, credente come tutta la famiglia".

Giocatore più di qualità o di quantità?
"Se lo chiedi a lui ti risponde che è un mix tra Gattuso e Seedorf. Io dico che sarebbe bellissimo se facesse anche solo la metà della carriera che hanno fatto questi due campioni. Diciamo che è un cinquanta e cinquanta".

Un giocatore che può far rifiatare Fofana o magari essere il partner perfetto dell'ex Monaco
"Sono valutazioni che farà Conceiçao. Detto questo io lo vedo bene in un centrocampo a due come diga, con Fofana o Musah. Permettendo agli avanti non dico di pensare solo alla fase offensiva ma sicuramente di avere meno responsabilità difensive".

Warren ha solo 21 anni ma la sua è stata una scalata veloce
"Voglio sottolineare innanzitutto gli artefici della sua scalata voglio fare nomi e cognomi perché parliamo di persone che hanno creduto nel ragazzo prestissimo: François Modesto e Filippo Antonelli, che lo hanno proposto ad Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. Tutto è partito da qui, col suo arrivo a Monza". 

C'è stato anche un intermezzo forse poco fortunato alla Reggina, viste le poche presenze
"La squadra funzionava, era collaudata e lui era arrivato a stagione in corso. Normale non toccare un gruppo che stava andando bene. Ma il direttore sportivo Massimo Taibi aveva visto in lui un talento e Pippo Inzaghi pur impiegandolo poco ne ha sempre parlato bene. È stata sicuramente un'esperienza formativa".

Al ritorno a Monza le cose sono cambiate
"Palladino si è ritrovato un giocatore più maturo, l'ha lanciato e non l'ha più tolto. Poi con Nesta è diventato titolare inamovibile".

E le sue prestazioni non sono passate inosservate, evidentemente
"Non c'era solo il Milan, anche se per quel che riguarda i rossoneri è una storia a parte dato che è dal 2019 che si parla di un suo probabile approdo".

Sei anni fa, praticamente era un ragazzino
"Pensa che Moncada lo conosce da quando Warren aveva 12 anni e si faceva notare nei tornei giovanili in Francia. Poi si è fatto spazio al Nancy, ha iniziato a giocare con la prima squadra e non riteneva necessario trasferirsi altrove per aggregarsi a una Primavera".

Presto o tardi ecco che Warren Bondo è arrivato al Milan. A sorpresa, nelle ultime ore di mercato
"Warren era infortunato e non pensava che qualcuno volesse acquistarlo adesso. Ma il mercato è fatto di incastri e momenti. Era sul taccuino di Moncada da tanto e quando si è concretizzato il trasferimento di Bennacer al Marsiglia tutto è cambiato".

Affare importante per il Milan che ha investito oltre 10 milioni per lui
"Significa che il Milan ci punta davvero, altrimenti non gli avrebbe nemmeno fatto un contratto di quattro anni e mezzo. Furlani, Moncada e Ibrahimovic credono molto in lui. Ma ora che si trova in una grande squadra deve essere bravo a rimanerci, che è la cosa più difficile".

Ha sorpreso anche come il Monza abbia deciso di privarsene, nonostante la sua importanza e la classifica dei brianzoli
"Non mi aspettavo l'ok del dottor Galliani, a cui la mia famiglia sarà sempre riconoscente per il gesto. Ha preferito non tarpare le ali a un ragazzo di 21 anni al quale gli è arrivata l'occasione della vita. Sono cose che nel calcio di oggi non capitano spesso. Il legame di Warren col Monza è rimasto intatto, infatti quando può non è raro vederlo sugli spalti dell'U-Power Stadium a incoraggiare i suoi vecchi compagni".

Ci racconti quelle ore frenetiche che hanno portato al suo trasferimento?
"Ero all'hotel Sheraton per i soliti incontri di mercato, allacciare contatti. A un certo punto ricevo la chiamata dal Milan, avverto subito mio fratello Joao che è il papà del giocatore, che era a casa con la mamma di Warren, Benedicte. Sento il ragazzo, gli chiedo: 'Te la senti di andare al Milan?'. Warren non crede alle sue orecchie, la risposta ovviamente è sì. E così grazie all'intermediazione dell'agente di riferimento, l'avvocato Fabrizio Ferrari assieme a Francesco Ducci abbiamo chiuso l'operazione".

Immaginiamo la festa allo scoccare della mezzanotte
"Una cosa che ha coinvolto tutto il mondo, dato che la nostra famiglia è numerosissima e sparsa nel globo: Italia, Francia, Belgio, Congo, Canada, Stati Uniti. Warren era visibilmente emozionato, un sogno divenuto realtà".

C'erano altri club che potevano prenderlo?
"C'erano altre squadre italiane e straniere, ma più in proiezione giugno. Il Milan ha giocato d'anticipo".

La vostra famiglia si può definire internazionale: Warren infatti potrebbe rappresentare Francia, Congo e Repubblica Democratica del Congo. Sotto quale bandiera giocherà?
"Per ora pensa a giocare sotto la bandiera del Milan. È focalizzato solo sul club, vuole imporsi con i rossoneri. La scelta della Nazionale A verrà fatta più avanti".

Di Warren sei zio. Ci racconti un aneddoto su tuo nipote?
"Ricordo che mio fratello e sua moglie si lamentavano che spaccava tutto in casa col pallone. Warren aveva solo tre anni. Andai a trovarli in Francia, giocavamo sempre. Io mi mettevo in porta e lui tirava. Notai il modo in cui calciava e mi sono detto: se continua così mi sa che fa bene a spaccare tutto in casa, perché ha i cromosomi per diventare calciatore".