
Sacchi: "Milan, servono gli uomini giusti per guidare la rinascita. Su Theo e Leao..."
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico rossonero Arrigo Sacchi ha commentato così il momento del Milan: "Ciò che deve fare adesso il Milan è abbastanza semplice, e lo devono fare, prima di tutto, la proprietà e i dirigenti. Scegliere gli uomini giusti per guidare la rinascita, affidare a un allenatore di loro fiducia la costruzione della squadra, lasciare che sia lui a decidere i giocatori che devono essere acquistati e quelli che devono essere ceduti, e dare a questo tecnico pieno appoggio. Questo è il modo migliore per tornare al successo. Ma è possibile che il Milan compri una serie di calciatori di cui si conosce poco o nulla in estate, e poi in gennaio si torni sul mercato per fare una specie di rivoluzione? Bisogna basarsi prima di tutto sulle qualità umane e poi su quelle tecniche: guardare prima la testa e poi i piedi. Quando un allenatore non lavora con persone affidabili, ed evidentemente i giocatori attuali del Milan non lo sono (non tutti, per carità, ma la maggior parte), è inevitabile che si vada incontro ai problemi.
Per Conceiçao, adesso, è complicato rimettere in rotta la barca. C’è confusione nell’ambiente e, purtroppo, si vede anche sul campo. Non è una questione di moduli, di preparazione atletica, di giocare con due, tre o quattro punte. La verità è che, in questa stagione, il Milan non è quasi mai stato una squadra, e quando non sei una squadra vai poco lontano. Le responsabilità, quando accadono cose simili, a mio avviso, sono di tutti. Non può essere colpa solo dell’allenatore, così come non può essere colpa solo dei giocatori. D’accordo: Theo e Leao hanno dimostrato di non essere dei mostri di continuità, ma ci siamo già dimenticati che sono stati gli elementi più importanti nell’anno dello scudetto? Evidentemente erano gestiti in modo diverso, e allora su questo bisogna fare una seria riflessione. E magari anche un 'mea culpa'"







