A questo Milan mancano orgoglio, grinta, voglia. Peccato non si possano allenare, ma se anche fosse non cambierebbe niente
La sconfitta di ieri è stato il punto più basso della stagione del Milan, anche se da agosto ad oggi ne sono successe di tutti i colori. E il cooling break di Roma, e le panchine di Leao e Theo, e i pareggi contro il Cagliari, e la brutta sconfitta di Torino contro la Juventus e la lite Conceiçao-Calabria. Insomma, potremmo stare qui a parlare fino a stasera di quanto l'ambiente milanista starebbe subendo quest'anno, ma la cosa che fa più paura e che non sembrerebbe esserci una fine al peggio.
Stizzito, nervoso, quasi rassegnato, nel post partita di Zagabria Conceiçao ha parlato di grinta, aggressività, orgoglio, caratteristiche che mancano a questa squadra da un po' di tempo, non solo da questa stagione. A denunciarlo è stato per primo Paulo Fonseca, che ha minacciato addirittura di portarsi dietro i ragazzi di Milan Futuro qualora ce ne fosse stato il bisogno, poi Stefano Pioli, a Riyad, a sei mesi dal suo addio al Milan, svelando il retroscena degli spogliatoi di Roma, ed infine proprio Conceiçao, che nel 'One to One' a Sky Sport alla vigilia della sfida contro la Dinamo ha spiegato, scherzando, come questo primo mese in rossonero pesi come se fosse un anno. Ma si sa che spesso dichiarazioni del genere celano la nuda e cruda verità.
L'ambiente oramai è spaccato in due, squadra e tifosi non sono più un'unica cosa, ed il deprimente spettacolo di domenica durante la partita contro il Parma ne è l'ennesima conferma. Ma in effetti, come biasimare questa gente che fa sacrifici per seguire una squadra che non trasmette nulla. NULLA!
Ogni giorno si ritrovano a Milanello per lavorare e preparare i prossimi impegni stagionali. Ci si concentra sulla tattica, sul lavoro individuale, sulla forza, ma peccato che non si possano allenare proprio quelle caratteristiche che mancano a questo gruppo: orgoglio, grinta e voglia. L'impressione, però, è che se anche si potesse non cambierebbe granché, quando invece Conceiçao lo auspica.
Più passano le settimane e più il Milan vede allontanarsi a grandi passi quelli che sono gli obiettivi che si era prefissato ad inizio stagione. L'unico andato a buon fine è stato la Supercoppa, ma vai a capire cosa è scattato nella testa di un gruppo indecifrabile, in grado di vincere contro il Real Madrid e l'Inter per ben due volte, ma offrire una prestazione inqualificabile come quella di ieri a Zagabria.
Alla fine dei conti potremmo dire che il problema non era Fonseca, il suo atteggiamento o le sue idee, ma i giocatori in sé, perché è incredibile che le cose da un mese a questa parte non siano migliorate neanche un poco, anzi. Questo Milan ha perso tutto quello che ha fatto diventare grande in Europa e nel mondo questa società gloriosa, che si appresta a finire in un nuovo vortice negativo se le cose non dovessero cambiare a stretto giro. Ma per davvero.
Ma oltre ai giocatori, chi è che potrebbe cercare di cambiarle queste cose? La società, tanto presa di mira dai tifosi che tutt'oggi si sentono presi in giro. In un momento storico come questo, il primo segnale dovrebbe arrivare proprio dal triumvirato di Casa Milan, composto da Zlatan Ibrahimovic, Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani. Un qualcosa, una qualsiasi cosa andrebbe bene per far capire che si sta lavorando per cercare di sistemare questa situazione, ma dalle parti di via Aldo Rossi non vola una mosca, e questa cosa preoccupa e non poco in vista del futuro di questo Milan.