Serve un mercato estivo a gennaio. Il centravanti deve essere una priorità, anche contro i propri principi economici. Conceiçao dice la verità
Sermone del lunedì, con nell’aria ancora l’odore acre della sconfitta di sabato contro la Juventus che è stata lo specchio di tante cose che ci si dice da troppo tempo. La sintesi di tanti pensieri l’ha fatta Sergio Conceiçao quando ha parlato apertamente della grande differenza tra i sostituti della Juventus e quelli del Milan. Fine delle trasmissioni, picconata clamorosa e non contestabile sulla reale qualità complessiva della rosa a sua disposizione. Perché la continua ricerca di obiettivi a un costo di cartellino sempre e comunque inferiore a certe cifre (25 milioni) ti porta a costanti tiri della monetina. Se ti va bene becchi Reijnders e Fofana, ma dall’altro lato rischi di avere delle seconde linee di caratura modesta che, di conseguenza, abbassano il livello complessivo della squadra. Va bene essere oculati, ma adesso il campo sta presentando il suo conto. Serve un cambio di mentalità sulla gestione della squadra e sulla sua costruzione. Perché una squadra non completa (da anni) può rischiare di non andare in Champions League e allora poi lì bisogna correre ai ripari cercando di creare delle coperture a bilancio che ti consentano di limitare i danni e di non vendere i tuoi big. La realtà dei fatti ci dice che il Milan deve fare, già adesso, un mercato molto più estivo che invernale. Servono investimenti sui cartellini dei giocatori forti, serve essere aggressivi sugli obiettivi e non farsi frenare troppo dalla struttura degli stipendi di certi calciatori.
In un momento simile e con un attacco sterile fatto da una seconda punta (Morata), dall’ex terzo attaccante della Roma (Abraham), il centravanti italiano potenzialmente più forte dei prossimi 15 anni (Camarda) e un corpo estraneo (Jovic), serve un colpo là davanti. Joao Felix non ti risolve il problema del gol, buttare sul tavolo delle discussioni con la Juventus quel Dusan Vlahovic che è finito ai margini del regno juventino, ecco quello potrebbe essere interessante. Oppure andare a bussare alla porta del Napoli e presentarsi come i risolutori della grana Osimhen. Come dite, entrambi prendono vagonate di soldi di stipendio? Tutto vero, ma gli attaccanti veri costano. Anche Santiago Gimenez del Feyenoord costa e non si può rimandare ulteriormente questa necessità fisiologica e tecnica della squadra. Così come è palese che serva un centrocampista che possa aiutare Fofana a prendersi una pausa: il francese, anche contro la Juventus, è arrivato cotto. E in estate servirebbero altri investimenti ingenti, anche su calciatori italiani per ridare una sistemata alle liste visto che Musah, qualora rimanga, entrerebbe negli over in Serie A.
Walker dentro a prescindere da Tomori, che al momento non vuole andare alla Juventus e anche Conceiçao non vuole che parta. Per il giocatore del Manchester City, che ieri non era nella squad list di Guardiola per la partita contro l’Ipswich, oggi dovrebbe essere la giornata della conclusione con il Milan che invierà al City la proposta da prestito oneroso (1 milione) con diritto di riscatto fissato a cinque. Ma Walker arriverà come terzino destro, bocciando così Emerson Royal in via definitiva, o come potenziale centrale? Perché anche in mezzo alla difesa i numeri sono corti. Conceiçao è l’ultimo dei colpevoli di quello che si è visto contro Cagliari e Juventus, ma è quello ci sta mettendo la faccia sempre, dicendo le cose in maniera chiara, netta e non confutabile. L’auspicio è che la società gli dia ciò che ha chiesto e che lo supporti in tutto, anche in un’ipotetica rivoluzione estiva.