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Il Milan di Conceiçao sa solo vincere in rimonta. Champions più vicina, Theo da recordTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 20:37Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

Il Milan di Conceiçao sa solo vincere in rimonta. Champions più vicina, Theo da record

Il trucco del Milan di Conceiçao è semplice: bisogna prima subire uno schiaffo per avere una reazione. È arrivato il primo successo in campionato, arrivato con sofferenza e all'inseguimento di un buon Como che non ha avuto paura e che ha sperato di fare il colpaccio. Primo tempo negativo, persino peggiore di quello visto contro il Cagliari (che il tecnico portoghese definì il peggiore della sua storia da allenatore) e psico-dramma sfiorato nella ripresa, prima di un gol tanto bello quanto fortunoso e il sorpasso in bellezza sfruttando il gioco verticale e la classe di Leao. Il lato positivo della notte del "Sinigaglia" c'è: la squadra ha carattere e ha anche mosso la classifica. Ma perché serve sempre la sveglia?

Le dichiarazioni sbrigative e decisamente seccate di Conceiçao negli istanti prima della partita evidenziavano una certa tensione, soprattutto dopo il flop di Cagliari che ha riportato la squadra con i piedi per terra dopo Riyad. Un nervosismo, quello del tecnico, a buona ragione perché il Milan del primo tempo è poca cosa: un'occasione di Reijnders respinta a Butez con Morata che non riesce ad essere più preciso nella ribattuta. Per il resto ritmi non certo frenetici, idee poche e un avversario che crea qualche grattacapo, specie nei primi minuti e in certi casi persino incline a graziare Maignan. Un quadro desolante, che diventa preoccupante quando al 45' si ferma Pulisic con i sanitari che invocano immediatamente il cambio. Capitan America si fece già male nel corso della partita contro l'Atalanta e fu l'inizio della fine di Paulo Fonseca.

Conceiçao aspetta l'intervallo per cambiarlo, mandando negli spogliatoi anche Bennacer e Morata. Lo spagnolo ancora una volta palesa giganteschi problemi a livello realizzativo e a rendersi anche solo pericoloso e non basta l'apprezzabile generosità. Nel primo tempo il numero 7 viene anche ammonito e salterà la partita contro la Juventus. I cartellini gialli per il Milan alla fine della partita saranno addirittura sei. Entrano Abraham, Musah e Jimenez. Proprio quest'ultimo sembra in palla, sembra un pericolo costante per i comaschi e ha una palla gol mal gestita facendo un tocco di troppo. Proprio da quell'errore nasce la ripartenza avversaria, conclusa con la rete di Diao che punta Theo e poi supera Maignan sul suo palo: al 60' la partita si sblocca.

Lo schiaffo che porta alla reazione, dicevamo: dieci minuti di attesa e sugli sviluppi di un corner, Theo trova un tiro sporco che si trasforma in una splendida palombella che scavalca Butez: 1-1 al 70' e il francese entra nella storia del Milan, diventando il difensore più prolifico della storia del club con 30 reti e scavalcando la leggenda Paolo Maldini. Altri cinque minuti, bella azione tutta in verticale con Abraham che serve un filtrante per Leao che supera con un morbido pallonetto il portiere in uscita: 1-2.

Il resto è gestione della partita, con la nota stonata del problema accusato da Thiaw che deve uscire anzitempo. Due infortuni a quattro giorni da una sfida delicata contro la Juventus. Intanto la vittoria del "Sinigaglia" colloca il Milan al settimo posto in classifica, a un solo punto dalla Fiorentina e a meno cinque dalla Champions League, con 19 partite ancora da giocare.