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Sergio "Squilli di Tromba" Conceiçao. Già in bacheca il trofeo numero 50. Prossimo step: guarire la sindrome del "rollercoaster"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Sergio "Squilli di Tromba" Conceiçao. Già in bacheca il trofeo numero 50. Prossimo step: guarire la sindrome del "rollercoaster"

Le frecce degli indiani sibilano, per conficcarsi sul legno del carro. Geronimo, il capo degli Apache, alza in cielo il suo urlo di guerra. I Pionieri ormai sono allo stremo delle forze, rannicchiati dietro qualche botte di vino.  
I tifosi del Milan vivono gli stessi momenti drammatici. Circondati dai risultati deludenti, da una classifica povera e triste. I cori dalle tribune, contro tutto e contro tutti, penetrano fino alle viscere dei giocatori, storditi e spaventati. Viene cacciato l’allenatore. Sono ore decisive!
Nel film “Ombre Rosse” Però, improvviso un lontano, indefinito scalpiccio di cavalli. Poi un suono sempre più alto. Sono i trombettieri del sesto cavalleggeri. Con un accenno di speranza negli occhi, Mrs Mallory mormora: “Li sentite sono le trombe... stanno ordinando la carica!”. Gli Apache fuggono. I pionieri sono salvi! Ad un certo punto, quando tutto sembra perso, a Milano si diffonde una voce: “Hanno scelto un duro, Sergio Conceicao, l’ex allenatore del Porto": I giocatori sembrano rianimarsi, sembrano udire lo stesso suono dei pionieri del 1880: "ARRIVANO I NOSTRI!".

I giocatori, uno su tutti Theo “Ruota Fumante” Hernandez, si sentono rivitalizzati. Riappare quell’entusiasmo, che li aiuta a battere la Juventus e conquistare il trofeo numero 50 della nostra storia, nel derby più atteso. 
Facile dunque battezzare l’allenatore portoghese, con il soprannome, che lo legherà per sempre a questa Coppa, anzi a questa Supercoppa, vinta nel giorno dell’Epifania: Sergio “SQUILLI DI TROMBA” Conceiçao.
Adesso però inizia il bello, o il difficile, se preferite. Avvicinare cioè quel quarto posto che oggi appare il traguardo più abbordabile in campionato. Sono fondamentali le qualità, sempre poco evidenziate dal Milan di Paulo Fonseca. A proposito, apro una parentesi. La condizione fisica ereditata da Conceicao dal suo predecessore pare eccellente. In Italia e in Europa, la squadra ha risolto spesso le partite nel finale, a dimostrazione di gamba e di lucidità ben conservate anche negli ultimi minuti del match. Bravo Paulo!
Tornando alle qualità che sono mancate mi riferisco alla continuità nelle prestazioni, la famosa sindrome del “Rollercoaster”, in portoghese “Sindrome de uma Montanha Russa”. Poi all’equilibrio tattico nei novanta minuti. Per quanto riguarda il primo aspetto, come ripeto spesso, IL PADRONE DELLA VERITA’ SARA’ IL TEMPO. Mentre, anche nel pur vittorioso derby, molti hanno notato che l’attenzione della fase difensiva e la determinazione nella marcatura, soprattutto quella preventiva, sono ancora apparse lacunose. Conceicao, che nel Porto, ha curato, con cura maniacale, la compattezza della squadra avrà certamente rilevato questi difetti. Dopo aver lavorato, con successo, sulla mente dei suoi giocatori tocca ora sollecitare la loro attenzione sul piano tattico e tecnico. È la prossima avvincente sfida da vincere, forse facilitata dalla atmosfera positiva che ha accompagnato i suoi primi giorni rossoneri. I giorni di una indimenticabile SUPERCOPPA.