La propaganda cammellata. È saltato tutto
Quello che spiace di momenti come questo è che si disperdono energie a generare guerre e veleni fra Milanisti, mentre le truppe avversarie propagandano compatte e sprezzanti. Ma come, in "momenti" come questo? Perchè il plurale, vi starete chiedendo vero? Questo momento è stato infatti raccontato e impacchettato come unico, l'apocalisse, la resa dei conti finale e definitiva. Ma no, ma certo che no. Quello che si sta scatenando contro Gerry Cardinale è lo stesso che si è scatenato contro Adriano Galliani dall'ottobre 2013 a inizio 2016. Ma no impossibile...Certo che sì, stessa violenza verbale, stessi toni, stessi titoli, stesso film. Chi bazzica le trincee e le prime linee non da oggi, ha memoria ed esperienza. Comunque sia. c'è dell'altro eccome se c'è, non sembra ma c'è. Il fatto è che chi sembra molto avvezzo alla comunicazione avversaria sdottora di Milan, protettissimo e scientifico. A chi osserva con disincanto resta un particolare: in questi giorni, in un modo o nell'altro, ciascuno a modo suo, si è parlato di Zhang. Incredibile dictu, come si lasciò scappare la mia professoressa delle lingue classiche al mio primo 8 meno al ginnasio conseguito dopo quattro mesi di incomunicabilità col latino. Incredibile dictu. Zhang. Era stato oscurato dalle cortine fumogene della propaganda cammellata, oggi invece apprendiamo che era stato "affiancato", in ogni caso era sparito da tutte le narrazioni orientate e organizzate. E' incredibilmente riapparso, riaffiorato. Potenza di Harvard.
Il solito Suma, che la butta in caciara sugli altri per non parlare di noi. Ma no, ma certo che no. Allora, di Tomori alla Juve parla solo l'altrettanto organizzato mondo mediatico bianconero. Un incubo da tenere il più possibile lontano, per noi. Un modo per destabilizzare chi si giocherà con la Juve la semifinale di Supercoppa e un posto Champions, nell'ottica del suddetto mondo mediatico. E se ci mettiamo nella posizione di venire destabilizzati, la colpa è nostra. Il Mister le ha tentate tutte, con coraggio e spirito. Adesso la sensazione che mi arriva dal cuore è che dopo tutte le terapie d'urto del caso, l'unica cosa da fare a metà stagione ad un passo dalla fase decisiva dell'annata, sia quella di guidare diritto e con dita leggere appena appoggiate sul volante, senza manovre azzardate da parte del conducente, mettendo insieme tutte le energie e le caratteristiche migliori presenti nel motore, nella squadra. Gli stimoli non mancano. E se proprio la squadra si accorge per cinque minuti della furia spaventosa con cui ci si scaglia contro il Milan dalla sera alla mattina, con tutti i carichi e la cattiveria del mondo, non può che trovare stimolante provare a ribaltare climi, atmosfere, furie. umori. Qualcosa, o molto se preferite, ce lo meritiamo anche, ma tutto il carico, non credo. Gli ambienti avversari trovano forza e gusto nel compattarsi, noi no. Noi decisamente no. Una predica, un attacco al secondo. Tutti bravi a infierire, a colpire, ad azzannare, a moltiplicare l'energia distruttiva perchè fa fico e fa click. E se anche uno o due si preoccupano di attutite, di tutelare, di creare un clima ragionevole attorno alla squadra, no non si può, giù insulti, diffamazioni e minacce. E' la trincea baby. Quella sforacchiata da tutti. Anche dall'Arrigo, che nel gennaio 2023 diceva di Cdk ("Entra in campo come un perdente, è impaurito") cose diverse dal dicembre 2024: "Chi lo ha ceduto, ha pensato cose sbagliate". Esattamente, quando i giocatori sono qui sono denigrati e sputazzati. Quando vanno via, sono belli, biondi e con gli occhi azzurri. E al di là del mitologico Arrigo e dell'enigmatico Cdk, i profeti dei flop diventano miracolosamente gli evidenziatori del non-flop. Come chi fa un'intervista per rispondere a una non-intervista. Vale tutto, è saltato tutto, tranne forse un debito obbligazionario di 400 milioni di euro, anche quello praticamente invisibile oltre le colonne d'Ercole delle cortine fumogene. Alla prossima.