ESCLUSIVA MN - Laursen: "Che dolore non vedere Maldini alla festa. Contestazione? Capisco i tifosi..."
Trasferta insidiosa, quella di stasera per il Milan. In un paio di occasioni persino "fatale". Il Verona con tutte le difficoltà mostrate in stagione ha dimostrato di poter fare male alle big: chiedere ad Antonio Conte o a Ivan Juric. E nell'ultimo turno è riuscita a espugnare Parma, trovando un nuovo slancio. Il Milan dal canto suo non può permettersi altri passi falsi e questa sfida può essere il bivio della stagione. Doppio ex della partita è Martin Laursen, 82 presenze in rossonero dal 2001 al 2004. Presente anch'egli alla festa dei 125 anni, il danese ci dice la sua. Ecco le sue parole in esclusiva per MilanNews.it.
Martin Laursen, come è stata la rimpatriata a Milano per i 125 anni del club?
"Ero molto felice, onorato di essere stato invitato e di essere lì. Il Milan è sempre stata la mia squadra preferita, sin da quando ero piccolo e anche adesso che ho smesso e non vivo più in Italia mi sento parte della famiglia del Milan".
Avevi un giocatore che seguivi da ragazzo?
"Il mio idolo era Paolo Maldini, il mio giocatore preferito e non posso credere di aver giocato al suo fianco per tre anni".
Maldini che è stato il grande assente alla festa
"Questa è una cosa che fatico a comprendere. Lui è il più grande di tutti, al suo pari forse Franco Baresi. Mi spiace veramente che ci siano problemi fra lui e il Milan, non deve essere così e non riesco nemmeno a capire perché Paolo è una persona buona e tranquilla".
Hai ritrovato un Milan ottavo in classifica. Te lo aspettavi?
"Non mi aspettavo queste difficoltà, anche perché il Milan negli ultimi anni ha fatto bene, ha una rosa e una squadra molto forte".
Che impressioni hai avuto dall'ultima partita?
"Secondo me non è stata una brutta partita, non sono mancate le occasioni per segnare. Poi può succedere quella serata dove la palla non vuole entrare".
Alla fine però i tifosi hanno contestato, soprattutto la proprietà
"Posso capire la frustrazione dei tifosi e la loro contestazione. Il Milan deve essere più in alto".
Ora c'è il Verona, altra squadra in cui hai giocato
"Per me è una partita speciale. Il Verona mi ha portato in Serie A e da tifoso del Milan cercavo di fare particolarmente bene. E ho avuto la fortuna di segnare proprio contro i rossoneri e chissà, magari grazie a quel gol si sono interessati a me".
Consigli per gli acquisti: ai tuoi tempi il Milan attingeva dalla Danimarca. Oltre a te c'era Tomasson e prima ancora Helveg. Oggi quali nomi consiglieresti?
"Negli ultimi anni la Danimarca ha avuto tanti giocatori di livello. Il Milan diciamo che avrebbe dovuto muoversi prima perché i migliori sono già nei campionati più importanti e nelle squadre più importanti. Certamente Andreas Christensen del Barcellona è un nome che raccomando, perché a mio avviso è un grandissimo giocatore, tecnico e bravo. Può giocare sia in difesa che a centrocampo".
Un giocatore seguito è Patrick Dorgu, del Lecce
"È ancora molto giovane, ha fatto l'esordio con la nazionale maggiore e ha dimostrato di essere interessante".
Morten Frendrup è un nome caldo
"Ho potuto vederlo dal vivo in Milan-Genoa, mi sembra un giocatore molto bravo tatticamente e inoltre è ancora giovane. Le impressioni che mi ha lasciato sono sicuramente buone".
Cosa fai oggi?
"Vivo una vita molto tranquilla, sto con la mia famiglia a Marbella, in Spagna, da ormai 7 anni. Stiamo bene".
E il calcio?
"Ho allenato i miei figli per tutto il tempo in cui siamo stati qui. Loro ora hanno 11 e 13 anni e si sono spostati in un club più grande. Siamo entrati nella fase in cui è meglio che non sia più il padre ad allenarli, pertanto ora mi limito solo a guardarli. E mi fa molto piacere".
Che cosa ti porti dai tre anni vissuti al Milan?
"Ho sempre cercato di fare del mio meglio quando ero qui, ho vissuto tre anni bellissimi giocando in una squadra che all'epoca, forse, era la più forte di tutte. Sono riuscito a vincere la Champions, sono cose che non si dimenticano. E tornare a Milano per me è sempre una cosa bellissima"