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Pastore: "Per Fonseca il Milan è ottavo per colpe altrui. Non solo non attacca mai se stesso, ma neanche la società"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:10News
di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it

Pastore: "Per Fonseca il Milan è ottavo per colpe altrui. Non solo non attacca mai se stesso, ma neanche la società"

Nel corso del consueto appuntamento con il podcast di Cronache di Spogliatoio 'Fontana di Trevi', il giornalista de Il Foglio Giuseppe Pastore ha parlato di Milan, di Fonseca, e del delicato momento che la squadra dell'allenatore portoghese starebbe vivendo dentro e fuori dal campo: 

"Fonseca con grande furbizia ha scaricato da tutta la stagione, ma a volte anche in maniera plateale e comprensibile, le responsabilità un po' dappertutto. Se l'è presa con l'arbitro a Bergamo prefigurando un sistema italiano in cui l'Atalanta...quando mai in 30 anni abbiamo pensato che l'Atalanta potesse manovrare il calcio italiano.

Poi ha cominciato ad attaccare i giocatori, quelli che non si impegnano e non lavorano e poi, ad intervalli regolari, l'errore tecnico, l'errore individuale. Insomma, per Fonseca il Milan è ottavo essenzialmente per motivi ambientali, arbitrali e di scarsezza individuale glissando sul fatto che la squadra è arrivata seconda (l'anno scorso, ndr). Però in questo, Fonseca, con grande furbizia, non solo non attacca mai se stesso, oggi (lunedì, ndr) Baroni si è preso tutta la responsabilità del 6 a 0 della Lazio, ha detto che è sola colpa sua e l'ha preparata male, ma Fonseca non attacca neanche mai la società.

Se la società gli dà supporto è evidentemente tutta colpa sua perché non riesce a trasmettere i concetti. Secondo me invece Fonseca proprio per preservare a sua volta il posto di lavoro non se la prende mai con i responsabili che San Siro ha individuato in maniera plateale contro il Genoa. La dirigenza che non ha interesse sportivo a competere. Nel senso che è una società che si accontentava, pensava si alludeva di poter entrare tranquillamente nelle prime 4 e fare anche una buona Champions League dopo il secondo posto di Pioli, che tra l'altro aveva smesso di giocare ad un mese dalla fine del campionato, e quindi ha pensato di gestire. Si è accorta che non basta fare il compitino, ed adesso più o meno sono tutti lì a darsi le colpe. Non c'è un vero e proprio responsabile tecnico. Non c'è proprio un dirigente che ci mette la faccia".