Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / News
Gallo su Milan-Juventus: "Ne esce peggio il Diavolo: non ha ancora un gioco"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:12News
di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it

Gallo su Milan-Juventus: "Ne esce peggio il Diavolo: non ha ancora un gioco"

Il Milan-Juventus di ieri sera non è stato di certo un spot per il nostro calcio, anche perché ad essersi presa la scena ieri sera a San Siro è stata la noia. Considerata la posta in palio, ci si aspettava decisamente qualcosa in più, soprattutto dai padroni, che stando al commento di Massimiliano Gallo per il Corriere dello Sport, non avrebbe addirittura ancora un gioco. E siamo al 24 di novembre:

"È stata una partita degna della nostra Serie A. Definirla brutta è poco. Qui siamo oltre il concetto di bruttezza. È stata anestetizzante, senza la benché minima idea di poter segnare. Una partita per appassionati del calcio a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. La verità (anche se a molti fa male) è che quando in palio ci sono punti che scottano e pesano, i giochisti mettono da parte l’estetica e badano alla pagnotta. Sono tutti bravi a fare i giochisti col calcio degli altri. Una sconfitta avrebbe fatto molto male sia al Milan che alla Juventus. Ne è venuta fuori l’apoteosi dell’anticalcio. Nessun tiro in porta degno di questo nome. Maignan e Di Gregorio avrebbero potuto giocare anche senza guanti. Non uno spunto tecnico cui aggrapparsi. Tantomeno tattico. Thiago Motta e Fonseca potranno giustificarsi dicendo che è stato il loro modo per partecipare al lutto della prima vera crisi del Manchester City di Guardiola. Se va in crisi lui, il nume tutelare del futbol bailado degli anni Duemila, forse è il caso di astenersi. Almeno per una sera. In questo tripudio di anti-estetica, ne è uscita meglio la Juventus che il Milan. Innanzitutto per ragioni di classifica. Il pareggio a San Siro ha tenuto i bianconeri ai piani alti: meno tre dall’Inter capolista, in attesa che oggi giochi il Napoli. Ma non è solo una questione di classifica. Thiago Motta ha dovuto fronteggiare problemi non banali di infermeria: fuori Vlahovic, Milik, Bremer, Nico Gonzalez, Cabal. Volendo, aggiungiamo anche il diciottenne Adzic. La Juve ha giocato senza centravanti. Probabilmente a Thiago non è affatto dispiaciuto ma questo è un altro discorso. Ha messo lì davanti McKennie e Koopmeiners che in attacco avranno giocato al massimo nei tornei scolastici. I bianconeri hanno tenuto bene il campo, soprattutto tenendo conto che nessuna delle squadre ha mai tirato in porta. Non vorremmo essere eretici ma si è vista una delle Juventus più compatte della stagione. Squadra corta, attenta. Vale la pena ricordare che le formazioni vanno giudicate dai calciatori in campo e non dal blasone. E Thiago sta allenando una rosa normalissima, senza picchi. Nonostante la campagna acquisti teoricamente da fuochi d’artificio. Ma solo teoricamente. Nessun top player è arrivato quest’estate alla Juventus, nemmeno di striscio. Piuttosto il tema ci sembra un altro: non è che la squadra funziona di più senza Vlahovic? A giudicare da quanto si è visto a San Siro, la risposta può essere anche affermativa. La squadra è apparsa organizzata e affiatata. Certo andrebbe ricordato che nel calcio bisogna anche tirare in porta. Ma questo ieri sera non è stato un tema. Ne è uscito decisamente peggio il Milan di Fonseca. Non a caso la squadra è stata sommersa dai fischi di San Siro. I rossoneri non hanno avuto nemmeno l’alibi delle assenze. Ormai siamo a fine novembre e la squadra non ha ancora un gioco ben definito. Ogni partita è un punto interrogativo. Gli unici sussulti (si fa per dire) sono arrivati nel finale quando Fonseca ha fatto entrare Pulisic che negli Stati Uniti ha fatto discutere per la sua esultanza con la Trump dance. Leao ha continuato a fare Leao. Morata si è fatto notato per i ripiegamenti difensivi, in realtà anche per qualche facile stop sbagliato. Probabilmente non ha voluto sentirsi fuori posto nella serata della grande bruttezza".