Pastore su Leao: "Ha ancora un'enormità di cose da imparare. Se a 25 anni lo stiamo ancora aspettando..."
Nel corso del consueto appuntamento con il podcast di Cronache di Spogliatoio 'Elastici', il giornalista de Il Foglio Giuseppe Pastore ha parlato di Milan soffermandosi in modo particolare sul rendimento (in crescendo) delle ultime partite del numero 10 rossonero Rafael Leao e del suo "nuovo" ruolo.
Stiamo vedendo un Leao più attaccante centrale?
"È un'ipotesi che soprattutto si aggiorna partita per partita, perché il Leao di Madrid è stato un giocatore estremamente largo, perché da quella parte c'era Luca Vaszquez, perché da quella parte il Real Madrid soffre terribilmente. E poi anche perché Leao ha fatto male al Real Madrid lì. È giusto metterlo lì ed il Milan è stato perfetto a Madrid.
A Cagliari anche per il lavoro chiesto a Camarda è stato più centrale nell'azione del secondo gol, è davvero un movimento da prima punta. Tra l'altro un gran movimento, un gran gol. Io continuo a pensare che Leao abbia un'enormità di cose da imparare e da poter imparare da questo punto di vista. Se a 25 anni lo stiamo ancora aspettando da questo punto di vista, è anche un suo difetto ed è stato anche un suo difetto.
Di sicuro, e torno ad un discorso che si faceva 20 giorni fa, secondo me è tempo perso chiedere a Leao "Eh ma non copri, non accorci sull'esterno". Perché Leao: A non ha mai fatto queste cose, B non mi pare avere tutta questa attitudine quindi davvero "a lavare la testa al mulo si perde tempo e fatica", mi pare fosse così il proverbio ma non volevo fare paragoni animaleschi, zoologico. E terzo, si mortifica Leao, perché è un giocatore talmente bello, talmente pericoloso. Ci sono allenatori, in Serie A, che non vedono l'ora di vedere un Milan con Leao in panchina quando lo incontrano, perché è evidente che è un giocatore che tiene impegnati due, tre avversari".
Pastore ha poi continuando rifacendosi a Madrid: "Il Real era in gran difficoltà quando di lì c'era Leao. Tolto Leao al 70esimo, il Milan è sparito, anche perché si è preoccupato a difendersi. Ma il pur applicato Okafor non ha neanche la metà dei gol dell'imprevedibilità di Leao. Quindi Leao va fatto giocare lì senza chiedergli la corsa all'indietro.
Solo il discorso di chiedere a Leao il sacrificio è secondo me quasi offensivo per Leao perché non lo chiedi a Messi, non lo chiedi a Ronaldinho, non lo chiedi ad Henry, perché sono giocatori che per il loro status devono fare gol, fare assist, fare gioco. Se poi non fanno gioco, gol ed assist è quello il problema, non il fatto che non coprano".