Simic ricorda: "Orgoglioso del gol all'esordio col Milan. Leao il primo a gioire con me, poi Giroud. Avrei dovuto esordire prima, ma Pioli prese decisioni diverse"
Jan-Carlo Simic, difensore classe 2005 ceduto dal Milan all'Anderlecht durante l'ultimo calciomercato estivo, si è così espresso a Meridian Sport a quasi un anno dal suo esordio con i professionisti, effettuato con la maglia rossonera: "È passato quasi un anno da allora... Il tempo vola ad una velocità incredibile. Per me era irreale aver esordito così giovane con la prima squadra del Milan, ma aver segnato il mio esordio in soli 17 minuti in campo... Ancora adesso spesso non riesco a crederci. Non so quale dei difensori sia riuscito a segnare nella prima partita. Ce l'hanno fatta attaccanti come Pato, ma per noi difensori è dura fare gol all'esordio. Sono orgoglioso! Tutti si chiedevano 'come ha fatto questo piccoletto a segnare un gol?' Onestamente non lo so neanche io. Ero assolutamente all'oscuro della situazione. Non ho sentito né visto nulla in quei momenti. Ho sentito tutti i miei compagni saltarmi addosso, ci sono stati abbracci e colpi in testa. Indescrivibile, come in un film.
Pochi minuti dopo era l'intervallo. Ricordo di essere entrato nello spogliatoio. Ci togliamo le maglie, proviamo a riposarci e io tengo la testa bassa, guardando il pavimento. Tutti sono felici intorno a me. Rafael Leao è stato il primo ad avvicinarsi a me e chiedermi: "Sei consapevole di quello che hai appena fatto?". Non posso descriverti quei momenti. Subito anche Olivier Giroud mi parlò: 'Carlo, non ci posso credere! Tutti mi sorridevano. Sapevano quanto duramente avevo lottato per questo, quanto duramente avevo lavorato. Avrei dovuto esordire prima, ma per un insieme di circostanze l'allenatore ha preso decisioni diverse. Kjaer e Florenzi mi hanno abbracciato e baciato. Tutta la squadra ha gioito con me, ma già prima mi avevano sempre incoraggiato e mi avevano detto che sarebbe arrivato il mio momento".