MN - Favo sul calcio giovanile italiano: "Il talento c'è, l'importante è rifinirlo e fare in modo che questi ragazzi emergano"
Ai microfoni di MilanNews.it, il commissario tecnico dell'Italia Under 17, Massimiliano Favo, ha parlato così del calcio giovanile italiano:
Mister Favo, l'Italia Under 17 è campione d'Europa e dà continuità a un movimento che l'anno scorso ci ha portati a essere campioni Under 19 e vicecampioni del mondo Under 20
"È un movimento che ormai da anni ci sta dando grandissime soddisfazioni. Progetto nato con Arrigo Sacchi e col tempo e col lavoro di tutti quelli che si sono susseguiti sta portando dei risultati importanti. Il lavoro del settore giovanile è cresciuto in modo esponenziale e lo dimostrano anche i ranking per l'Under 17 e Under 19. La vittoria dell'Europeo significa la qualità che c'è nel movimento calcistico italiano. Il talento c'è, l'importante è rifinirlo, fare in modo che questi ragazzi emergano".
Mai nella storia l'Italia era riuscita a trionfare come Under 17...
"Sono stati fatti passi da gigante. Già con Nunziata erano arrivati due secondi posti, stavolta ce l'abbiamo fatta. Non è stato facile, considerando che si parte con 54 squadre al via, per giunta battendo in finale il Portogallo, dominando la partita e giocando un gran calcio. Metabolizzare emozioni così non è facile. Io in questi ragazzi ci credo tantissimo".
Una risposta a chi vede la carenza di talento in Italia. E la storia dei ragazzi che non giocano più per strada...
"Sembra che il problema riguardi solo l'Italia. È una questione generazionale che coinvolge tutti i paesi. Certo, un fondo di verità c'è anche, serve trovare le soluzioni: magari le scuole calcio potrebbero fare le veci della strada, quindi permettere ai ragazzi di avere più libertà, di mostrare maggiormente il proprio talento".
Yamal a 16 anni intanto ha vinto un Europeo con la nazionale maggiore. Giocatore che è stato inevitabilmente preso ad esempio per la nuova generazione di calciatori...
"Guardi, Yamal mi è capitato di affrontarlo con l'Under 15 qualche anno fa ed era già sotto età, i nostri lo avevano tenuto a bada. Lo marcava Matteo Cocchi che fece una grandissima partita. Certo, Yamal è uno di quei giocatori baciati dal Signore e che nascono ogni 100 anni. E per questo non è giusto paragonare tutto il movimento a lui. Mi auguro semmai che dia un'ulteriore spinta al movimento giovanile, a puntare sui ragazzi".