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MN - Corazza: "Non è che il fallimento dell'Italia dipenda dai vivai. Lì ci sono persone che lavorano con coscienza, progettualità e passione"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 22 luglio 2024, 17:10News
di Antonello Gioia
per Milannews.it

MN - Corazza: "Non è che il fallimento dell'Italia dipenda dai vivai. Lì ci sono persone che lavorano con coscienza, progettualità e passione"

Nell'Italia Under 19 che ha conquistato le semifinali degli Europei, qualificandosi ai prossimi Mondiali Under 20 c'è tanto Milan: Francesco Camarda, Vittorio Magni, Davide Bartesaghi, Kevin Zeroli e Diego Sia costituiscono la colonia più folta della rosa di Bernardo Corradi. Un segnale dell'ottimo lavoro fin qui fatto dal settore giovanile rossonero, anche in prospettiva futura. Ne abbiamo parlato con Daniele Corazza, da oltre vent'anni nel mondo dei settori giovanili: una lunga carriera nel Bologna e l'anno scorso a Sassuolo. In esclusiva per MilanNews.it.

Daniele Corazza, in molti hanno puntato il dito contro i vivai italiani per il modo di operare e per l'incapacità di coltivare il talento
"Nei vivai ci sono persone che lavorano con coscienza, progettualità e passione. Non è che il fallimento dell'Italia dipenda dai vivai. A mio giudizio i talenti ci sono, lo dimostrano i risultati delle squadre nazionali. Chiaro che poi questi talenti vanno sviluppati fino in fondo, non solo fino alla Primavera. Bisogna credere in loro".

Nell'Under 20 vicecampione del mondo un anno fa solo un paio di giocatori hanno giocato con continuità in Serie A
"Se analizziamo le situazioni  c'è Prati che si afferma nella SPAL e fa un passaggio al Cagliari, mentre Baldanzi trova spazio in un club che è molto attento al settore giovanile come l'Empoli. Sono due realtà dove si è creata l'esigenza di metterli in Prima squadra. Per quello che riguarda gli altri, i club per vari motivi hanno scelto la strada del prestito e spesso mi vien da dire che certi giovani non si tengono in rosa perché si privilegiano i giocatori che arrivano da fuori".

È a tal proposito in molti restano in una sorta di limbo
"Rimanere nelle rose della prima squadra ti aiuta a crescere di più, poi a un certo punto se non giochi nella prima squadra di appartenenza è giusto che vai a giocare in prestito. Sono pochissimi i casi che arrivano direttamente in prima squadra. All'estero è diverso e i giovani vedono fuori dall'Italia alcuni esempi e cercano pertanto di cogliere un'opportunità in un altro Paese".