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Lazio, Lotito: "Rovella non è in vendita. Derby? Sembrava festeggiassero lo Scudetto"
Claudio Lotito, presidente della Lazio, come spesso accade, ha rilasciato una breve intervista a Il Messaggero, parlando di tantissimi argomenti, a cominciare dal fatto che sono rimaste sempre meno proprietà italiane nel nostro calcio: "Come me e Aurelio De Laurentiis, che sta facendo benissimo, i risultati parlano, spero che altri non cedano perché alcuni club ormai sopravvivono. Tanti vendono perché non è facile reggere. Le disponibilità sono ristrette e il calcio ha un costo".
Da tempo si invoca da più parti una mano da parte del governo.
"Non servono aiuti, ma il rispetto di quello che l'industria del calcio dà al nostro Paese. Al cinema è stato dato oltre un miliardo durante il Covid a fondo perduto, a noi è stato solo concesso di pagare le rate sospese in 5 anni grazie a una legge già esistente. Si pretendeva il pagamento entro il 26 dicembre, mi sono battuto per la dilazione mensile e lo Stato ne ha tratto giovamento. Sono fondamentali i ricavi fiscali prodotti dal calcio".
Lo sbarco di multiproprietà e società da tutto il mondo sta prendendo il largo.
"Le aziende italiane e gli imprenditori una volta investivano anche nel calcio. Adesso è venuta meno la forza economica e arrivano solo i fondi. Servirebbe oltretutto una norma e verificarne la provenienza. Ma la cosa più grave è che si sta perdendo l'aspetto romantico e patriottico perché queste proprietà non hanno interesse a valorizzare la tutela della fede sportiva né il nostro territorio".
Lei è saldo al timone della Lazio?
"Io non ho alcun interesse a vendere, ho già detto e ribadisco che lascerò il club a mio figlio. Oltretutto sono riluttante all'ingresso dei fondi perché, come ho già detto, puntano solo alla massimizzazione dei ricavi ma il calcio deve avere anche e soprattutto uno scopo moralizzatore e didascalico. Io sento una grande responsabilità civica e sociale. Oltre a portare i risultati economici e sportivi, voglio educare i giovani al rispetto delle regole, loro saranno i cittadini del futuro. I valori devono stare al di sopra di tutto e il calcio così mediatico può e deve dare un esempio. Non a caso, io e mia moglie Cristina, a capo della Fondazione, stiamo promuovendo tutta una serie di iniziative sociali, con investimenti non legati solo al mero denaro. Anche l'Academy va in questo senso, per aiutare le famiglie e crearne una ancora più grande concentrata tutta dentro Formello. Sto facendo tutto questo con le mie risorse, senza chiedere né mutui né leasing a nessuno".
Però c'è un pre-contratto firmato con il colosso Legends per arrivare a concludere il progetto Flaminio.
"Non c'entra nulla perché potrei pagare pure da solo 400 milioni in 30 anni, dopo averne spesi 550 in 20. L'accordo è legato a un business plan più ampio, allo sponsor".
Non è ancora stata aperta la conferenza dei servizi per la Lazio in Campidoglio.
"Stiamo preparando gli ultimi documenti per il deposito".
Domani la Lazio compirà 125 anni.
"Ci saranno diverse iniziative, oltre la maglia celebrativa che esordirà contro il Como".
C'è un po' di amarezza per il derby perso?
"Abbiamo sbagliato i primi 20 minuti e loro hanno fatto due tiri in porta, ma dopo c'è stato un assalto al Fort Apache. Nel secondo tempo non avremmo meritato di perdere. Loro hanno segnato, noi no. E poi ci sono stati atteggiamenti scorretti come i palloni buttati in mezzo al campo e non solo. Hanno vinto una gara, sembrava una festa Scudetto".
Si vocifera che il Manchester City sia pronto a fare offerte per Nicolò Rovella.
"Non è in vendita e non abbiamo ancora mai ricevuto un'offerta, ma è normale che i nostri giocatori siano apprezzati e desiderati dai top club del mondo".
Da tempo si invoca da più parti una mano da parte del governo.
"Non servono aiuti, ma il rispetto di quello che l'industria del calcio dà al nostro Paese. Al cinema è stato dato oltre un miliardo durante il Covid a fondo perduto, a noi è stato solo concesso di pagare le rate sospese in 5 anni grazie a una legge già esistente. Si pretendeva il pagamento entro il 26 dicembre, mi sono battuto per la dilazione mensile e lo Stato ne ha tratto giovamento. Sono fondamentali i ricavi fiscali prodotti dal calcio".
Lo sbarco di multiproprietà e società da tutto il mondo sta prendendo il largo.
"Le aziende italiane e gli imprenditori una volta investivano anche nel calcio. Adesso è venuta meno la forza economica e arrivano solo i fondi. Servirebbe oltretutto una norma e verificarne la provenienza. Ma la cosa più grave è che si sta perdendo l'aspetto romantico e patriottico perché queste proprietà non hanno interesse a valorizzare la tutela della fede sportiva né il nostro territorio".
Lei è saldo al timone della Lazio?
"Io non ho alcun interesse a vendere, ho già detto e ribadisco che lascerò il club a mio figlio. Oltretutto sono riluttante all'ingresso dei fondi perché, come ho già detto, puntano solo alla massimizzazione dei ricavi ma il calcio deve avere anche e soprattutto uno scopo moralizzatore e didascalico. Io sento una grande responsabilità civica e sociale. Oltre a portare i risultati economici e sportivi, voglio educare i giovani al rispetto delle regole, loro saranno i cittadini del futuro. I valori devono stare al di sopra di tutto e il calcio così mediatico può e deve dare un esempio. Non a caso, io e mia moglie Cristina, a capo della Fondazione, stiamo promuovendo tutta una serie di iniziative sociali, con investimenti non legati solo al mero denaro. Anche l'Academy va in questo senso, per aiutare le famiglie e crearne una ancora più grande concentrata tutta dentro Formello. Sto facendo tutto questo con le mie risorse, senza chiedere né mutui né leasing a nessuno".
Però c'è un pre-contratto firmato con il colosso Legends per arrivare a concludere il progetto Flaminio.
"Non c'entra nulla perché potrei pagare pure da solo 400 milioni in 30 anni, dopo averne spesi 550 in 20. L'accordo è legato a un business plan più ampio, allo sponsor".
Non è ancora stata aperta la conferenza dei servizi per la Lazio in Campidoglio.
"Stiamo preparando gli ultimi documenti per il deposito".
Domani la Lazio compirà 125 anni.
"Ci saranno diverse iniziative, oltre la maglia celebrativa che esordirà contro il Como".
C'è un po' di amarezza per il derby perso?
"Abbiamo sbagliato i primi 20 minuti e loro hanno fatto due tiri in porta, ma dopo c'è stato un assalto al Fort Apache. Nel secondo tempo non avremmo meritato di perdere. Loro hanno segnato, noi no. E poi ci sono stati atteggiamenti scorretti come i palloni buttati in mezzo al campo e non solo. Hanno vinto una gara, sembrava una festa Scudetto".
Si vocifera che il Manchester City sia pronto a fare offerte per Nicolò Rovella.
"Non è in vendita e non abbiamo ancora mai ricevuto un'offerta, ma è normale che i nostri giocatori siano apprezzati e desiderati dai top club del mondo".
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