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Gregucci torna su Parma-Lazio 3-1: "Non era fallo di Rovella! Così si ammazza il calcio"
Intervistato da Radiosei, l'ex calciatore biancoceleste Angelo Gregucci ha analizzato così la sconfitta della Lazio contro il Parma e le numerose polemiche dei capitolini per l'arbitraggio: "Io non sono per la protesta, ma per la proposta; non vorrei però che all’esterno arrivasse un messaggio sbagliato visto che il tecnico giustamente non parla dell’arbitro e neanche la società lo sta facendo. Io non sono per le polemiche, ma così non stiamo mandando messaggi potenti all’esterno. Noi ce lo raccontiamo da soli, tra noi, e non ci sarebbe da ridire solo su ieri ma ricordiamo anche Udine o Firenze. Gli arbitri sono in grande difficoltà visto che il regolamento non si è mai uniformato e addirittura è subentrato il Var. Quello di Rovella non era fallo. Così si ammazza il calcio".
È anche vero però che qualcosa in questa gara l’abbiamo sbagliata: la prestazione nella sua globalità vede il 72% possesso palla della Lazio, con un dominio territoriale del 49%; ciò significa che nella metà campo avversaria dobbiamo essere più puliti. Parliamo di 20 tiri in porta contro la metà, 10 corner contro la metà ma il risultato dice 3-1 e contempla molti errori da parte nostra. Gli errori di ieri sono le controindicazioni del gioco propositivo della Lazio. Costruire dal basso per creare di più, può portare questi rischi. Non voglio togliere tutte le responsabilità a Rovella, ma anche Romagnoli poteva agevolare il passaggio. A ogni modo, non ricopriamo di responsabilità i calciatori al primo errore.
La spensieratezza deve continuare ad accompagnare la squadra, non inquiniamoci la testa pensando al risultato. Abbiamo parlato di maturità della squadra e ogni tre giorni in questo periodo c’è un esame. Continuiamo a giocare questo tipo di calcio, con questo atteggiamento; il tutto accompagnato dai tifosi che anche ieri hanno riempito la curva e anche i settori limitrofi. Non perdiamo l’entusiasmo, non poniamoci obiettivi. In Coppa contro un avversario come il Napoli cerchiamo di fare la solita partita, cercando di essere più puliti dove conta. La proposta deve restare la stessa".
Zaccagni è un giocatore dal profilo internazionale, gli altri piano piano, con la testa giusta, hanno già dimostrato di poter fare prestazioni. Noi stiamo giocando a calcio, l’importante è non ingombrare la testa: proviamo tutte le giocate, poi sbagliamo e non importa, ma continuiamo a tentare. Ne approfitto per dire che siamo vicini a Bove e alla sua famiglia. Ora le notizie sembrano confortanti, ma ieri ci ha fatto prendere uno spavento. Lui quando è diventato professionista ha anche aiutato la Boreale, è un ragazzo con valori“.
È anche vero però che qualcosa in questa gara l’abbiamo sbagliata: la prestazione nella sua globalità vede il 72% possesso palla della Lazio, con un dominio territoriale del 49%; ciò significa che nella metà campo avversaria dobbiamo essere più puliti. Parliamo di 20 tiri in porta contro la metà, 10 corner contro la metà ma il risultato dice 3-1 e contempla molti errori da parte nostra. Gli errori di ieri sono le controindicazioni del gioco propositivo della Lazio. Costruire dal basso per creare di più, può portare questi rischi. Non voglio togliere tutte le responsabilità a Rovella, ma anche Romagnoli poteva agevolare il passaggio. A ogni modo, non ricopriamo di responsabilità i calciatori al primo errore.
La spensieratezza deve continuare ad accompagnare la squadra, non inquiniamoci la testa pensando al risultato. Abbiamo parlato di maturità della squadra e ogni tre giorni in questo periodo c’è un esame. Continuiamo a giocare questo tipo di calcio, con questo atteggiamento; il tutto accompagnato dai tifosi che anche ieri hanno riempito la curva e anche i settori limitrofi. Non perdiamo l’entusiasmo, non poniamoci obiettivi. In Coppa contro un avversario come il Napoli cerchiamo di fare la solita partita, cercando di essere più puliti dove conta. La proposta deve restare la stessa".
Zaccagni è un giocatore dal profilo internazionale, gli altri piano piano, con la testa giusta, hanno già dimostrato di poter fare prestazioni. Noi stiamo giocando a calcio, l’importante è non ingombrare la testa: proviamo tutte le giocate, poi sbagliamo e non importa, ma continuiamo a tentare. Ne approfitto per dire che siamo vicini a Bove e alla sua famiglia. Ora le notizie sembrano confortanti, ma ieri ci ha fatto prendere uno spavento. Lui quando è diventato professionista ha anche aiutato la Boreale, è un ragazzo con valori“.
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