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Ledesma e l'amore per la Lazio: "Sogno di allenarla, ma primo devo formarmi come tecnico"
L'ex centrocampista della Lazio, Cristian Ledesma, ha raccontato la sua esperienza da allenatore e la possibilità futura di guidare la squadra biancoceleste ai microfoni di Tiempo Deportivo. Queste le sue parole: "Sono al mio secondo corso da allenatore in Italia, che mi abilita a lavorare con qualsiasi settore giovanile professionistico e anche in Serie C. Ho fondato un’accademia di calcio circa un anno e mezzo fa e attualmente alleno una squadra universitaria molto prestigiosa in Italia, che milita in quinta divisione.
Mi sto appassionando sempre di più a questa esperienza e voglio continuare a migliorarmi con il secondo corso. L’obiettivo è crescere come allenatore senza trascurare la nostra piccola scuola calcio, dove seguiamo 260 ragazzi. Dobbiamo proseguire su questa strada, costruire qualcosa di significativo per i giovani e, al contempo, crescere anche io a livello professionale".
Sulla Lazio, Ledesma ha aggiunto: "Con i tifosi ho un rapporto speciale. Ho giocato lì per dieci anni, mi sono innamorato del club, della sua storia, e sono diventato un tifoso. Da giocatore ho vissuto i momenti più belli della mia carriera. Per me era il posto ideale dove chiudere il percorso da calciatore, anche se non è andata così. Non voglio allenare la Lazio solo perché ci ho giocato: non ho mai chiamato il presidente, con cui ho un ottimo rapporto, per chiedere un ruolo. Voglio prima formarmi adeguatamente, dimostrare di essere all’altezza, e poi magari cogliere un’opportunità. Ma non ho fretta
Mi sto appassionando sempre di più a questa esperienza e voglio continuare a migliorarmi con il secondo corso. L’obiettivo è crescere come allenatore senza trascurare la nostra piccola scuola calcio, dove seguiamo 260 ragazzi. Dobbiamo proseguire su questa strada, costruire qualcosa di significativo per i giovani e, al contempo, crescere anche io a livello professionale".
Sulla Lazio, Ledesma ha aggiunto: "Con i tifosi ho un rapporto speciale. Ho giocato lì per dieci anni, mi sono innamorato del club, della sua storia, e sono diventato un tifoso. Da giocatore ho vissuto i momenti più belli della mia carriera. Per me era il posto ideale dove chiudere il percorso da calciatore, anche se non è andata così. Non voglio allenare la Lazio solo perché ci ho giocato: non ho mai chiamato il presidente, con cui ho un ottimo rapporto, per chiedere un ruolo. Voglio prima formarmi adeguatamente, dimostrare di essere all’altezza, e poi magari cogliere un’opportunità. Ma non ho fretta
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