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Ballotta suggerisce: "Oggi la Lazio non può non alternare Provedel e Mandas"
Marco Ballotta, portiere ex Lazio, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per parlare di Ivan Provedel, escluso dai convocati dell'Italia da Luciano Spalletti: "Meriterebbe la Nazionale come anche altri portieri. Il problema del portiere è che numericamente devono esserci pochi. Di Gregorio si è meritato la Juventus dopo due anni eccezionali, ma anche Vicario e Meret meritano di essere considerati. C’è una generazione di portieri con tante possibili soluzioni diverse".
Come gestirebbe lui e Mandas?
"Oggi non puoi non alternare i giocatori. Il calendario ti costringe a chiamare in causa due portieri all’altezza. Loro lo sono, penso che la Lazio stia operando nella maniera giusta. Mandas dovrebbe giocare per fare esperienza, ma al momento penso sia giusto non cambiare le gerarchie. Poi magari a fine stagione uno dei due cambierà squadra".
Baroni sta lavorando bene.
"Sì, ma siamo solo all’inizio della stagione. La mano del tecnico si vede, c’è serenità, c’è coralità e non solo la ricerca di individualità che risolvono la partita. Si vede che c’è un obiettivo comune, la predisposizione a giocare di squadra e questo è un elemento molto importante. Alla fine contano i fatti, è fuori dubbio che Baroni non aveva mai allenato un club come la Lazio, ma questo comporta anche la motivazione di giocarti al meglio l’occasione. Si sta giocando bene le sue carte, sta dando oltre il massimo di quanto può dare. Ora sono tutti dalla sua parte, come è giusto che sia".
Come gestirebbe lui e Mandas?
"Oggi non puoi non alternare i giocatori. Il calendario ti costringe a chiamare in causa due portieri all’altezza. Loro lo sono, penso che la Lazio stia operando nella maniera giusta. Mandas dovrebbe giocare per fare esperienza, ma al momento penso sia giusto non cambiare le gerarchie. Poi magari a fine stagione uno dei due cambierà squadra".
Baroni sta lavorando bene.
"Sì, ma siamo solo all’inizio della stagione. La mano del tecnico si vede, c’è serenità, c’è coralità e non solo la ricerca di individualità che risolvono la partita. Si vede che c’è un obiettivo comune, la predisposizione a giocare di squadra e questo è un elemento molto importante. Alla fine contano i fatti, è fuori dubbio che Baroni non aveva mai allenato un club come la Lazio, ma questo comporta anche la motivazione di giocarti al meglio l’occasione. Si sta giocando bene le sue carte, sta dando oltre il massimo di quanto può dare. Ora sono tutti dalla sua parte, come è giusto che sia".
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