Lazio, Lotito spiega: "Puntiamo a finire i lavori del Flaminio nel 2029"
RASSEGNA STAMPA - Si torna a parlare di Stadio Flaminio. Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha scritto di nuovo al sindaco di Roma Roberto Gualtieri lo scorso 30 gennaio ed è sicuro sulla buona riuscita del progetto: "Il nostro auspicio è che la fase preliminare si esaurisca entro la fine del 2025, per accedere alla fase definitiva nella prima parte del 2026 e all’inizio dei lavori nella seconda parte del 2026. Questo ci consentirebbe di concludere i lavori nella prima metà del 2029”, spiega il patron biancoceleste a La Repubblica.
L'obiettivo sarebbe quello di "consegnare alla città uno stadio internazionale per gli Europei del 2032". La Lazio sogna di giocare la prima partita, quindi, nel 2029. Per realizzare il nuovo Flaminio, però, servirà un investimento di 392,6 milioni di euro (più Iva). È una cifra importante, sostenibile solo con un periodo di rientro "non inferiore agli 80 anni". Da qui la richiesta dei biancocelesti di una concessione "non inferiore a 90 anni". Per la gestione ordinaria, poi, dovrebbe subentrare Legends, la società che è già in contatto con Lotito. L'accordo con il Comune sullo stadio, inoltre, non riguarderà solo l'impianto, ma anche glli altri spazi e strutture sportive per "creare un vero e proprio centro di servizi capace di esaltare la composizione di un quartiere allargato che comprenda anche l'opera del Villaggio Olimpico".
La Lazio perciò fa sul serio, anche se ovviamente dovrà fare i conti con una serie di vincoli, come le possibili sorprese archeologiche. È rispuntato fuori, intanto, il piano di conservazione del Flaminio firmato dalla Paul Getty Foundation, un documento di cui si parla già dall'era Raggi. Così come la 'delocalizzazione dei parcheggi' (che non saranno sotto all'impianto) e il bisogno di tutelare il Villaggio Olimpico dal traffico. Attenzione anche alle catacombe di San Valentino, che si trovano a ridosso della collina dei Parioli e sono al di fuori del 'perimetro di intervento'. Ma Lotito su questo ha rassicurato tutti: "le scelte tecnico-realizzative sono tali da evitare qualsiasi operazione di escavazione profonda e rilevante”. In sostanza saranno utilizzati dei micropali, senza scavare troppo in profondità.