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Rovella si racconta a Dazn: "Quando mi chiamò la Lazio feci le valigie in 10 minuti"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:30Primo Piano
di Lavinia Saccardo
per Lalaziosiamonoi.it

Rovella si racconta a Dazn: "Quando mi chiamò la Lazio feci le valigie in 10 minuti"

Tra i protagonisti assoluti di questa Lazio stellare c'è senza dubbio Nicolò Rovella, pilastro, insieme a Guendouzi, del centrocampo biancoceleste. Giovane ma di grande esperienza, si è cucito quell'aquila sul petto con orgoglio e tanta voglia di mettersi alla prova. Non vedeva l'ora di arrivare nella Capitale e ad oggi continua a ribadire quanto sia innamorato del popolo laziale. Di questo e di tanto altro ha parlato in un'intervista esclusiva su Dazn:

"Un sentimento che va oltre il giocare a calcio. Lo vivi in città, lo vivi a casa, lo vivo con i miei compagni, fuori con gli amici. Una roba veramente speciale. Ho i brividi anche a pensarci perché anche quando entro all'Olimpico e canto la canzone, con la Curva Nord e la Tevere che cantano, ci esaltano, è proprio una sensazione incredibile. Non me ne vorrei mai andare. 

Mi ricordo quando ero ancora alla Juve in ritiro, mi chiamò Sarri e mi chiese di venire alla Lazio. Sapevo che c'era qualcosa e spingevo per venire qua. Quando ho ricevuto la chiamata ho detto che volevo andare a Roma. Quando sono arrivato ho avuto un infortunio nel ritiro, quindi ho fatto poca preparazione, ero un po' indietro fisicamente. Quindi il primo mese e mezzo è stato di assestamento fisico, anche per capire cosa voleva Sarri, perché tatticamente è bravo, ha idee chiare e capirle non è subito facile. Quando mi sono adattato ho iniziato a giocare. Sarri è un maestro, quando mi ha chiesto di venire alla Lazio è stato un grande onore, che spero di ripagare e sto cercando di farlo anche ora che non c'è lui.

Ho tanti amici di Roma che tifano Lazio. Quindi quando hanno saputo che potevo venire alla Lazio subito mi hanno iniziato a scrivere e mi hanno iniziato a raccontare molte cose, quindi avevo avuto subito voglia di venire qui. Quando mi ha chiamato Sarri ho detto "Vabbè, faccio subito la valigia". Forse ci misi 10 minuti.

Baroni mi sa di brava persona, intelligente. Ci chiede tanto, anche cosa ne pensiamo noi, è aperto al dialogo e questo aiuta noi giovani a crescere e capire gli errori più facilmente. Con le parole ti spiega le situazioni: è stimolante e bello creare un rapporto col mister. Qui ci sono tanti giovani, deve essere bravo a gasarci e a tenerci un po' più calmi perché è facile quando si è giovani a voler tutto e subito, invece è bravo a tenerci coi piedi per terra e a pensare partita per partita.

Quando giochi a calcio la cosa bella è il divertimento. Quest'anno noi ci divertiamo e credo questo si veda. Siamo un gruppo forte, siamo tanto amici nello spogliatoio e questo si vede. Abbiamo un rapporto bello coi nuovi e questa è la forza di questa Lazio. Ci sono tanti francesi e italiani, le due fazioni. Da quando c'è Guendouzi è una battaglia continua da quando siamo arrivati entrambi. Quell'episodio in Nazionale? Voi l'avete vista in Nazionale, ma succede in ogni allenamento, è la normalità. Quando qualcuno sbaglia, l'altro ne approfitta per dire qualcosa, è fatto apposta per ridere. Un grande giocatore Guendouzi, confrontarsi con lui ti fa crescere.

Nella chiamata della nazionale ci speravo però non me lo aspettavo; ero in macchina con la mia ragazza e vedo arrivare chiamate a raffica di papà, dei miei amici. Stavo chiacchierando con lei quindi inizialmente non rispondevo, poi lei ha aperto Instagram e mi ha comunicato la notizia incredibile. Allora ho richiamato mio papà e lui era in lacrime, è stato un momento molto bello.

Provo un amore assoluto per Modric, ognuno da bambino ha un idolo e lui è sempre stato il mio; ho sempre provato a imitarlo anche se è impossibile. L’anno del pallone d’oro è stato il massimo della sua completezza calcistica. Faceva gol, assist, recuperava palloni, faceva giocare la squadra. È un giocatore straordinario, la cosa che mi piace di lui è principalmente la tranquillità che ha con la palla tra i piedi

Per il gol annullato a Parma ci sono rimasta molto male. Avevo provato un emozione incredibile e poi avevo fatto quella corsa sotto i tifosi che sognavo di fare da un anno e mezzo. Sono sicuro però che il gol arriverà presto.

Nel mondo del calcio il mio migliore amico è Daniel Maldini, perché siamo cresciuti insieme a Milano e cerchiamo di vederci spesso. Poi c’è anche Pellegrini che è qui a Roma con me ed è uno dei miei migliori amici nel mondo del calcio.

A me Roma mi fa impazzire, mi piace tantissimo. Ovviamente per il lato storico, ma anche per il modo di vivere. Io ho conosciuto anche la mia ragazza qui a Roma e questo mi ha aiutato. La verità è che non me ne vorrei mai andare da qui. Vedere l’Olimpico quando torno verso casa è bellissimo e poi mi piace tantissimo il centro storico, soprattutto la notte. Amo girare per Roma la sera quando ho il giorno libero

Il mio desiderio, anzi il mio obiettivo è quello di alzare un trofeo con la Lazio. Se non è quest’anno è l’anno prossimo".