Lazio | Tavares, dal violoncello al pallone: la storia del musicista di Lisbona
La Lazio ha il suo terzino sinistro. Questa mattina Nuno Tavares ha iniziato a lavorare al servizio di Marco Baroni sotto le Tre Cime di Lavaredo. Nella giornata di ieri ha raggiunto il ritiro, oggi ha preso parte alla sua prima vera sessione di allenamento, mettendo in mostra quelle qualità tecniche che lo hanno contraddistinto in particolar modo nelle esperienze con il Marsiglia e prima ancora con il Benfica. Un giocatore prettamente offensivo, cresciuto nelle giovanili delle aquile portoghesi, quando alla sua passione calcistica, alternava quella per la musica. Niente rap o pop, però, Nuno è stato sempre un amante della musica classica e al microfono, alla chitarra o alla batteria, ha preferito il violoncello: "Ho iniziato a suonare quando ero piccolo" - rivela in un'intervista rilasciata qualche anno fa, in cui si racconta tra calcio e passioni - "Ho iniziato con il bombardino (strumento musicale che appartenente alla famiglia degli ottoni, ndr). Quand'ero in quinta elementare, però, mi sono appassionato davvero alla musica. Mi sono stati dati tre strumenti tra cui scegliere: un violoncello, una viola e un violino" - per lui, però, la scelta è stata semplice: "Ho puntato sul violoncello perché era più grande e più difficile da suonare".
UNA NUOVA SFIDA - Si racconta nel suo animo combattivo, da amante delle sfide - quelle difficili da superare - ha deciso di puntare sulla Lazio per dar vita alla propria rinascita. Dopo aver fatto vedere grandi cose con la maglia del Benfica, il suo passaggio all'Arsenal non ha dato i frutti che sperava. Trasferitosi nel 2021, fin dalla prima stagione gioca con sufficiente continuità, ma non senza fatica. Il prestito al Marsiglia di Tudor nell'anno seguente lo rinvigorisce e lo rilancia. Da esterno di centrocampo mette in risalto delle qualità offensive incredibili, non senza mancare qualche volta difensivamente. Il ritorno all'Arsenal e la metà di stagione al Nottingham Forest sono utili per fargli comprendere che era arrivato il momento di cambiare aria e di trovare la piazza ideale per ripartire.
DAL VIOLONCELLO AL CALCIO - La Lazio diventa così una scelta di vita, una nuova sfida con un obiettivo ben chiaro in mente: diventare quel calciatore che ha sempre sognato. Lo stesso obiettivo che lo ha portato anni fa a prendere la decisione di rimettere nella propria custodia il violoncello, scegliendo come strumenti per suonare la sua vera musica gli scarpini e un pallone: "Suonavo e mi allenavo" - racconta - "avevo delle autorizzazioni dal club per seguire le mie due passioni. A volte uscivo presto da scuola per andare in campo. Al Benfica mi è stata data un'opportunità, poi ho dovuto decidere: o continuavo con la musica o con il calcio. Ho scelto il calcio". Così come da ragazzo scelse il calcio, oggi da uomo sceglie la Lazio. Tavares è pronto a ripartire, a suonare una melodia diversa facendo impazzire uno stadio come l'Olimpico che, come tutti sanno, è da decenni casa e meta delle grandi leggende della musica.
Pubblicato il 15/07 alle 13.15