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La Juve non è più così solida, Allegri medita l'addio. E i sauditi lo possono ricoprire d'oro
Il Corriere dello Sport scrive oggi della Juve e di come sia cambiata la Vecchia Signora negli ultimi mesi, orfana della leadership di Agnelli. Il club, si legge, somiglia sempre di più a una casa di vetro, dove le crepe non vengono più riparate in fretta e la fragilità emerge più chiaramente. Ecco perché Massimiliano Allegri, l’allenatore che domenica nel derby d’Italia ha schierato la terza Juventus più giovane contro l’Inter dal 2000 a oggi (la prima è sempre la sua, nel 2022-23), oggi si sente esposto ai venti. E sta meditando un clamoroso addio.
Nonostante abbia un contratto fino a giugno 2025 da 7 milioni annui, questa può diventare dunque la sua ultima stagione: i tormenti di Max riguardano il clima che a Torino non è più mite come una volta: l’uomo al quale anche i tifosi s’affidano per sperare in un nuovo Rinascimento bianconero, oggi fatica a ritrovarsi in una dimensione molto diversa dalla Juve che imparò a conoscere nei primi 5 anni in panchina.
La visita a Vinovo di Conte o le parole al miele dell’ex prima della sfida con l’Inter sono visti come autogol che rischiano di minare la solidità dell'ambiente. I sauditi, si legge, sono pronti a ricoprirlo d’oro per portarlo a Gedda, dove l’Al-Ittihad di Benzema campione in carica è lontano 13 punti dalla vetta occupata dall’Al-Hilal, oppure all’Al-Nassr di Riyadh per allenare di nuovo Ronaldo, che per lui stravede. Ma Max può anche stare fermo un anno, riflettere e valutare.
Nonostante abbia un contratto fino a giugno 2025 da 7 milioni annui, questa può diventare dunque la sua ultima stagione: i tormenti di Max riguardano il clima che a Torino non è più mite come una volta: l’uomo al quale anche i tifosi s’affidano per sperare in un nuovo Rinascimento bianconero, oggi fatica a ritrovarsi in una dimensione molto diversa dalla Juve che imparò a conoscere nei primi 5 anni in panchina.
La visita a Vinovo di Conte o le parole al miele dell’ex prima della sfida con l’Inter sono visti come autogol che rischiano di minare la solidità dell'ambiente. I sauditi, si legge, sono pronti a ricoprirlo d’oro per portarlo a Gedda, dove l’Al-Ittihad di Benzema campione in carica è lontano 13 punti dalla vetta occupata dall’Al-Hilal, oppure all’Al-Nassr di Riyadh per allenare di nuovo Ronaldo, che per lui stravede. Ma Max può anche stare fermo un anno, riflettere e valutare.
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