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Juventus, non è finita. Linea dura della UEFA, il club rischia un anno di stop
Il patteggiamento ha "sistemato" la situazione italiana, consegnando di fatto alla Juventus un posto nelle prossime coppe (Europa o Conference League che sia). Ma non è ancora detto che le porte dell’Europa siano aperte. Il club è sotto inchiesta per violazione del Fair play - sottolinea La Gazzetta dello Sport - e lo spettro di sanzioni è ampio, dall’ammenda all’esclusione dalle coppe.
Inchiesta Nyon. La Juve è sotto inchiesta per il Fair play dal 1° dicembre, per verificare se abbia violato le regole e l’accordo raggiunto con Nyon a settembre. Il patteggiamento sugli stipendi non incide sulle indagini UEFA, che sono indipendenti. Il vero effetto concreto è che adesso Nyon - ribadisce la rosea - non può permettersi tempi lunghi (a fine agosto si giocano i playoff di Conference e ci sono i sorteggi delle coppe)
Superlega L’organo di controllo dovrebbe entro metà giugno dare una sentenza, che dipende da due fattori: l’entità dello sforamento e il dolo eventuale. Perché la Juve ha raggiunto un accordo con l’UEFA per pagare solo 3,5 milioni invece di 23. Il “settlement” aiuta le squadre virtuose ma diventa un incubo per chi non raggiunge gli obiettivi o ha dato informazioni fraudolente senza le quali non avrebbero avuto condizioni così favorevoli. Non è finita: anche l’antisportività può essere un’altra causa di stop. Poi - conclude La Gazzetta dello Sport - al discorso giuridico in senso stretto va aggiunta la questione politica della Superlega
Inchiesta Nyon. La Juve è sotto inchiesta per il Fair play dal 1° dicembre, per verificare se abbia violato le regole e l’accordo raggiunto con Nyon a settembre. Il patteggiamento sugli stipendi non incide sulle indagini UEFA, che sono indipendenti. Il vero effetto concreto è che adesso Nyon - ribadisce la rosea - non può permettersi tempi lunghi (a fine agosto si giocano i playoff di Conference e ci sono i sorteggi delle coppe)
Superlega L’organo di controllo dovrebbe entro metà giugno dare una sentenza, che dipende da due fattori: l’entità dello sforamento e il dolo eventuale. Perché la Juve ha raggiunto un accordo con l’UEFA per pagare solo 3,5 milioni invece di 23. Il “settlement” aiuta le squadre virtuose ma diventa un incubo per chi non raggiunge gli obiettivi o ha dato informazioni fraudolente senza le quali non avrebbero avuto condizioni così favorevoli. Non è finita: anche l’antisportività può essere un’altra causa di stop. Poi - conclude La Gazzetta dello Sport - al discorso giuridico in senso stretto va aggiunta la questione politica della Superlega
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