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Claudio Nassi: "C'era una volta la Juventus"TUTTO mercato WEB
sabato 27 maggio 2023, 08:59Altre Notizie
di Redazione TMW

Claudio Nassi: "C'era una volta la Juventus"

Nel '68 entrai a Tuttosport. Avevo giocato dieci anni in Serie C e dopo pochi mesi mi laureai. Cresciuto nel Torino, intrattenevo rapporti con Cozzolino, responsabile del settore giovanile, ed Ellena, capo degli osservatori, dai quali avevo solo da imparare. Ma ancora più stretti li tenevo con Boniperti e Giuliano, quella che ho sempre considerato la vera Juventus. Non so ancora perché, ma li marcavo a uomo. Conoscevo ogni loro mossa.

La premessa per fare il punto sull'attuale Juventus, che non ha niente a che spartire con quella. Devo dire, per obiettività, che nemmeno Giraudo e Moggi hanno gestito male. Anzi, senza spendere, riuscivano a mettere in campo formazioni competitive e a vincere. Fin quando avevano alle spalle un Agnelli alla presidenza, Umberto.


Poi nel 2006 scoppiò Calciopoli e cominciò la discesa.
Conosco bene le cose e una lotta di potere tra il Presidente della FIGC, Carraro, e il trio Giraudo, Moggi e Mazzini, che voleva sostituirlo, portò a quella che, a tutt'oggi, considero una delle più grosse montature del calcio, fino ad allora torinocentrico. Poi, con l'avvento dell'ultimo degli Agnelli, Andrea, nonostante i nove scudetti, l'asse si è spostato, per diventare, come il resto del Belpaese, romanocentrico.
Abbiamo visto occupare i vertici da mediocri e l'industria più importante vivacchiare, in mezzo a problemi di ogni natura. Si è arrivati, addirittura, a colpire il Presidente dell'AIA, Trentalange, per tornare ad avere un potere sfuggito.
Una volta che l'arbitro torinese è stato assolto da ogni accusa, si lavora per occuparne lo spazio, visto che il designatore non si opporrà.
Una tristezza.

Costretti dai media a seguire le vicende della Juventus, ci si trova davanti a fatti incresciosi. La società viene colpita a più riprese per i bilanci, le plusvalenze e alcune mensilità non corrisposte, con la spada della FIGC sul collo prima e dell'UEFA poi. Sembra impossibile che uno dei club più importanti, con Inter e Milan, debba essere colpito con violenza. Se ci sono state mancanze, perché la Covisoc non ha vigilato? E, dal momento che è, con la Lazio, quotata in borsa, la Consob non ha fatto altrettanto? Infine l'UEFA. Finito l'iter interno, entrerà in azione Ceferin con i suoi, quando Real Madrid e Barcellona, le altre ribelli, non sono state toccate. Seppoi Gravina è anche Vicepresidente UEFA non viene da sospettare? E dopo la penalizzazione di 15 punti, è possibile che la sentenza d'appello la riduca a 10 e l'annunci 15' prima della gara con l'Empoli? Non fa pensare?