
Juve, prosegue il processo a carico della vecchia dirigenza nell'ambito dell'inchiesta Prisma
Prosegue il processo a carico della Juventus e di alcuni ex dirigenti (tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene) nell’ambito dell’inchiesta Prisma su plusvalenze e manovre stipendi. Il Gup di Roma Anna Maria Gavoni ha respinto la richiesta della difesa di annullare il rinvio a giudizio per presunti vizi di forma riguardanti il sequestro di materiale informatico durante le perquisizioni del 2021, inclusi dati sensibili, fa sapere Tuttosport.
Il giudice ha rigettato le eccezioni, dichiarando inammissibile la richiesta di incidente probatorio e infondata la questione di legittimità costituzionale. La prossima udienza, fissata per lunedì 19 maggio, vedrà le repliche della Procura, delle associazioni e degli azionisti costituitisi parte civile (circa duecento), e infine degli avvocati difensori.
Si prevede almeno un’altra udienza a giugno prima che il Gup si pronunci. Qualora venisse accolta la richiesta di rinvio a giudizio per le accuse di aggiotaggio, falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni relative a plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi durante la pandemia, si procederà con il processo. L'inizio del procedimento è incerto, ma non dovrebbe avvenire prima dell’autunno, a tre anni dalla chiusura delle indagini di Torino, poi trasferite a Roma per incompetenza territoriale. La prescrizione appare al momento irrilevante data la nuova legge che ha dilatato i tempi processuali.
Il giudice ha rigettato le eccezioni, dichiarando inammissibile la richiesta di incidente probatorio e infondata la questione di legittimità costituzionale. La prossima udienza, fissata per lunedì 19 maggio, vedrà le repliche della Procura, delle associazioni e degli azionisti costituitisi parte civile (circa duecento), e infine degli avvocati difensori.
Si prevede almeno un’altra udienza a giugno prima che il Gup si pronunci. Qualora venisse accolta la richiesta di rinvio a giudizio per le accuse di aggiotaggio, falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni relative a plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi durante la pandemia, si procederà con il processo. L'inizio del procedimento è incerto, ma non dovrebbe avvenire prima dell’autunno, a tre anni dalla chiusura delle indagini di Torino, poi trasferite a Roma per incompetenza territoriale. La prescrizione appare al momento irrilevante data la nuova legge che ha dilatato i tempi processuali.
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