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Cantore: "Non mi rendevo conto di essere alla Juve. Ora sogno un successo in azzurro"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 17:04Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Cantore: "Non mi rendevo conto di essere alla Juve. Ora sogno un successo in azzurro"

“Rivivrei ogni singolo momento se potessi, come se stessi sempre sognando”. L’attaccante della Juventus e dell’Italia Sofia Cantore parla così ai microfoni di Vivo Azzurro TV guardando le immagini che partono dai suoi primi passi nel mondo del calcio all’oratorio del suo paese – Missaglia in provincia di Lecco - e arrivano fino alla maglia bianconera e a quella azzurra: “ “Da lì è iniziato tutto. Già da piccola questo sport mi dava tante soddisfazioni. Mi allenavo con quelli che sono ancora i miei amici e mi piaceva tornare a casa sporca per aver giocato all’aria aperta nel fango. Tutto questo ha creato dei legami importanti che tutt’ora mi porto dietro”.

Spazio poi all’esordio don il Fiammamonza e all’approdo nel suo attuale club: “Dal punto di vista calcistico avrei voluto mettere più dedizione in quello che facevo. Questa mia incoscienza mi portava a vivere le cose in maniera più superficiale. Ero arrivata alla Juve, ma non me ne rendevo conto. Se ripenso a quegli anni so che avrei potuto metterci più impegno. - prosegue Cantore soffermandosi sull’infortunio al crociato di sette anni fa - L'infortunio del 2018 ha rappresentato il crocevia della mia carriera. La riabilitazione mi ha forgiato e mi ha trasmesso tante di quelle caratteristiche che porto ora in campo. Una su tutte, il sacrificio. Mi ricordo i pianti perché il fisioterapista mi faceva correre tantissimo e spesso pensavo di non farcela, ma in quel periodo ho imparato il significato del termine lavoro”.


Immancabile poi l’esperienza in azzurro iniziata con l’Under 17 e proseguita fino alla Nazionale maggiore dove vanta 31 presenze e quattro gol: “La prima rete è stata un’emozione incredibile. Eravamo a Coventry per l’Arnold Clark Cup, lo stadio era pieno e ricordo che ci siamo riscaldate sulle note di ‘You’ve got the love’. Per me segnare è come una liberazione, è bello dare una mano concreta alla squadra e quel giorno ho provato una gioia particolare. - conclude Cantore come riporta il sito della FIGC - La Nazionale per me è qualcosa di enorme, è quel brivido che ti viene quando canti l’inno. Il punto più alto è stato il Mondiale, che però purtroppo non è andato bene. Dopo è arrivato mister Soncin che ha portato tante novità, curando ogni dettaglio e preparando ogni partita come fosse una finale. Il sogno? Vincere qualcosa in azzurro deve essere una soddisfazione unica. Rappresenti il tuo Paese e condividi lo spogliatoio con un gruppo di amiche. Al solo pensiero mi viene da sorridere”.