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Bergomi: "Juventus, manca il carattere. L'Atalanta soffre il modo di giocare dell'Inter"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 14:22Serie A
di Tommaso Bonan

Bergomi: "Juventus, manca il carattere. L'Atalanta soffre il modo di giocare dell'Inter"

"L'Inter è una squadra che mette particolarmente in difficoltà l'Atalanta grazie al suo modo di giocare. Perché è una squadra di palleggio, andarla a prendere uomo su uomo diventa difficile. Ieri l'Atalanta nel primo tempo è stata un po' più bassa, ma già all'inizio ha concesso l'occasione del palo di Thuram. Pian piano si è rimessa in ordine l'Atalanta, ha giocato un buon primo tempo, poi il gol nella ripresa ha rotto l'equilibrio. Ma è proprio la fatica di andare a prendere i giocatori di palleggio, perché l'Inter esce con i difensori, i centrocampisti, si appoggia bene sulle punte. L'atalanta fa fatica a leggere questo tipo di palleggio. Gasperini ha provato a modificare qualcosa, ma non è stato sufficiente". Così Beppe Bergomi, bandiera dell'Inter e campione del mondo '82, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sul perché per l’Atalanta è così difficile battere l’Inter.

Inter da triplete? "Non so se riuscirà a fare il triplete, i tempi sono cambiati. Il campionato è molto competitivo. L'unica cosa che mi piace sottolineare di questa squadra è che non molla da nessuna parte, anche con il rischio poi di non vincere nulla. Ora ha un vantaggio in campionato, ma nel mese di aprile, tra Bayern in Champions e Milan in Coppa Italia, spenderà tante energie nervose. Dovrà essere bravo Inzaghi a far ruotare tutti i giocatori, sperando di recuperare tutti. Ha bisogno di una rosa profonda, è anche la squadra più vecchia della Serie A e quest'anno è arrivato qualche infortunio di troppo. Se stanno tutti bene, si può pensare di arrivare in fondo".


Thiago Motta, destino segnato? "Più che l'aspetto tattico, quello che viene fuori dalle ultime due partite è l'aspetto caratteriale. Manca proprio la Juventus. Noi la conosciamo come una squadra che nel dna ha i motti "l'importante non è vincere, è l'unica cosa che conta" e "fino alla fine". Queste cose non si sono viste nelle ultime partite. Bisogna capire chi è leader e chi incarna lo spirito Juventus. Giocatori come Gatti, Cambiaso, Locatelli possono trasmettere questo spirito, anche se anche loro non giocano sempre. Bisogna ripartire dall'aspetto caratteriale".

Le scelte cervellotiche di Motta: "Ieri i primi tre cambi sono tre difensori. Ieri gli ho chiesto perché Nico Gonzalez gioca a sinistra quando di solito si esalta a destra rientrando sul suo piede preferito. Ma anche Yildiz trova poco spazio e parliamo di un giocatore che porta la 10 della Juve. Per non parlare di Koopmeiners. Bisogna che il contesto funzioni per esaltare le qualità dei giocatori. Faccio l'esempio della Roma, facendo anche un mea culpa: pensavo che la costruzione della rosa della Roma non fosse corretta, con tanti doppioni. Invece arriva Ranieri, sistema la squadra e adesso sta in campo bene e con tante alternative. Quindi il lavoro dell'allenatore è importante. C'è tempo per la Juve di agguantare questo quarto posto, è una lotta durissima, però gli uomini a disposizione ci sono".