
Il 3-0 fa sorridere gli ex di Fiorentina e Motta: il Bologna di Italiano si gode il quarto posto
C’è chi sorride per il risultato dell’Artemio Franchi. Tutta la Fiorentina, ovviamente, ma non solo. Perché il tracollo della Juventus di Thiago Motta porta i bianconeri fuori dalla zona Champions League. A godersi il quarto posto, almeno per tutta la durata della sosta e con nove giornate al traguardo del campionato, sono gli ex di serata.
Il Bologna, sedotto e abbandonato in estate dal tecnico italo-brasiliano sull’altare di un progetto più ambizioso, che pare squagliarsi come neve al primo sole marzolino, è quarto in classifica. Guidato da Vincenzo Italiano, che ha salutato i viola non senza qualche rimpianto e accettato una sfida all’apparenza improba.
Accettare il corteggiamento dei rossoblù - nonostante la garanzia rappresenta da Sartori, il dirigente delle missioni impossibili nel calcio italiano - non era cosa scontata. Non lo era perché la chiamata arrivava dopo una stagione all’apparenza irripetibile, quella della storica qualificazione in Champions. Non lo era perché il Bologna ha vissuto l’estate anche nel segno della cessione dei suoi migliori giocatori, Calafiori e Zirkzee. Il sì di Italiano è stato coraggioso ma, a conti fatti, sta dando i suoi frutti. A prescindere da come finirà.
Il Bologna, oggi, viaggia allo stesso ritmo della scorsa stagione: 53 punti dopo 29 giornate, a questo punto nello scorso campionato ne aveva appena uno in più. La Champions resta un obiettivo non certo facile, né tantomeno da dare per scontato. Ma il 5-0 alla Lazio è un messaggio fortissimo alla concorrenza e da oggi tutto è nelle mani degli emiliani: da oggi, sono ufficialmente padroni del proprio destino. Sulle ali di un entusiasmo, e di un tecnico che ha già vinto una scommessa che non tutti avrebbero accettato, tutto è possibile.
Il Bologna, sedotto e abbandonato in estate dal tecnico italo-brasiliano sull’altare di un progetto più ambizioso, che pare squagliarsi come neve al primo sole marzolino, è quarto in classifica. Guidato da Vincenzo Italiano, che ha salutato i viola non senza qualche rimpianto e accettato una sfida all’apparenza improba.
Accettare il corteggiamento dei rossoblù - nonostante la garanzia rappresenta da Sartori, il dirigente delle missioni impossibili nel calcio italiano - non era cosa scontata. Non lo era perché la chiamata arrivava dopo una stagione all’apparenza irripetibile, quella della storica qualificazione in Champions. Non lo era perché il Bologna ha vissuto l’estate anche nel segno della cessione dei suoi migliori giocatori, Calafiori e Zirkzee. Il sì di Italiano è stato coraggioso ma, a conti fatti, sta dando i suoi frutti. A prescindere da come finirà.
Il Bologna, oggi, viaggia allo stesso ritmo della scorsa stagione: 53 punti dopo 29 giornate, a questo punto nello scorso campionato ne aveva appena uno in più. La Champions resta un obiettivo non certo facile, né tantomeno da dare per scontato. Ma il 5-0 alla Lazio è un messaggio fortissimo alla concorrenza e da oggi tutto è nelle mani degli emiliani: da oggi, sono ufficialmente padroni del proprio destino. Sulle ali di un entusiasmo, e di un tecnico che ha già vinto una scommessa che non tutti avrebbero accettato, tutto è possibile.
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