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Inter: una giornata cruciale. Milan: se i tifosi fanno meglio di chi comanda… Juve: quante sentenze premature. Napoli: occhio al nuovo motto di Conte. E sul Sor Claudio…TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Fabrizio Biasin

Inter: una giornata cruciale. Milan: se i tifosi fanno meglio di chi comanda… Juve: quante sentenze premature. Napoli: occhio al nuovo motto di Conte. E sul Sor Claudio…

È bene dire alcune cose su questo campionato pazzariello che per qualcuno “fa schifo, son tutte lì, segno evidente di scarsa qualità” e invece per qualcun altro “è bellissimo, son tutte lì, segno di grande equilibrio e alta competitività”. Chi ha ragione? Vallo a sapere.
 
Di sicuro c’è chi sta passando un momento parecchio complicato. E pensiamo al Milan e ai suoi tifosi, protagonisti di una contestazione civile e piuttosto comprensibile. I rossoneri pagano le scelte sciagurate dei reggenti, una serie di orrori che è inutile elencare e, ormai, son chiari a tutti. Per comprendere il livello di cocciutaggine di chi è chiamato a prendere decisioni, è sufficiente analizzare quel che è accaduto sulla panca del Diavolo: Conceicao ha peggiorato il livello del connazionale Fonseca che a sua volta ha peggiorato il livello di Lopetegui. Lopetegui in effetti è stato il migliore tra gli allenatori stagionali di casa-Milan ed ha battuto i colleghi solo perché, semplicemente, non è arrivato. E non è arrivato solo grazie ai tifosi che – è un dato di fatto – si sono dimostrati più lungimiranti di chi è pagato per prendere decisioni.
È tutto finito e non ci sono soluzioni? Giammai, a patto che i suddetti reggenti decidano di scendere dal piedistallo per fare ammenda: basta scelte esotiche, basta gestione “all’americana”, urge un bagno di umiltà che – per esempio – passa dalla possibile investitura di Tare come nuovo ds, uno che sa fare il mestiere alla grande e se ne fotte abbastanza dell’algoritmo. Ecco, se Igli sarà il prescelto, il Milan avrà interessanti prospettive, perché un buon direttore sportivo sa che “costruire una squadra” e “comprare giocatori in quantità” sono due concetti molto diversi.

Sapete anche chi se ne fotte dell’algoritmo? Claudio Ranieri. Anche a Roma comanda la proprietà americana, ma la differenza con il Milan è che sul Tevere hanno scelto di fare un passo indietro per tempo e si sono affidati “all’aggiustatore” per eccellenza. Non vediamo l’ora di vedere la docu-serie sul sor Claudio: la faranno, è scritto, perché di storie importanti come la sua non ce ne sono mica tante.
 
Una cosetta sulla Juve. Imperversa da mesi (e in questi giorni più che mai) il confronto Motta-Allegri, ma è probabile che a un tifoso della Juventus interessi il giusto e questo per un motivo: non importa che uno abbia fatto peggio di quell’altro, importa che la Juve torni ad avere un senso. E la verità è che al netto delle legittime incazzature dei tifosi la situazione sta diventando interessante, lo dice chiaramente la classifica. “Sì, ma solo perché gli altri hanno rallentato”. Può darsi, ma guai a dar per fallito il progetto-Motta: di sicuro andrebbe comunicato meglio, ma non è detto che sia così insensato.


Napoli eccellente nel big match del Maradona contro i campioni d’Italia: la squadra di Conte ha sfoderato una prestazione con i fiocchi, avrebbe meritato i tre punti e attraverso le parole del suo tecnico lancia il guanto di sfida: “Se vogliamo possiamo. Dipende da noi”. Non si nasconde più, Antonio, e francamente fa benissimo.
 
Chiusura sull’Inter, che oggi gioca una partita mica tanto banale. “I ragazzi conoscono il valore di questa sfida: a Rotterdam dobbiamo fare una grande gara”. Inzaghi in emergenza chiede ai suoi di far fronte alle difficoltà, ovviamente ricorrendo alle certezze di sempre. Ed è anche per questo che il tecnico nerazzurro, pur in assenza di esterni, sceglie di disporsi ancora con il 3-5-2, avanzando Bastoni sulla linea a cinque e chiedendo al giovanotto di scivolare all’indietro quando sarà il Feyenoord a tenere palla. I nerazzurri sono stanchi? Eccome, e non potrebbe essere altrimenti. Questo può e deve diventare un alibi? Mai e poi mai.