Che fine ha fatto Tomori? Conceicao come Fonseca, è di nuovo fuori dalle rotazioni del Milan

Sono giornate nerissime in casa Milan, la squadra deve fare i conti con la terza sconfitta consecutiva per 2-1 incassata in Serie A e staziona ora a un ben poco onorevole (perlomeno per gli obiettivi del Diavolo) 9° posto in solitaria in classifica. Tutti aspetti che hanno in buona sostanza spalancato un cratere sotto i piedi dell'allenatore Conceicao e generato tanti dubbi su numerosi aspetti della sua gestione. Anche quelli tecnici, per esempio.

Molti tifosi del Milan si stanno a proposito chiedendo: che fine avrà fatto Fikayo Tomori? Da quando il mercato di gennaio si è chiuso, il 3 febbraio scorso, il difensore centrale inglese ha trovato poco spazio, mettendo insieme appena 175 minuti in campo suddivisi in tre presenze, delle quali due dal primo minuto. E dire che nello scorso inverno il classe 1997 poteva lasciare il Milan, visto che era seguito con grande attenzione in Premier League (dal Tottenham più di ogni altra) ma anche e soprattutto dalla Juventus, che poi ha ripiegato sul profilo di un altro britannico quale Kelly.

Da quando è arrivato Conceicao la gestione di Tomori, che con Fonseca era arrivato in buona sostanza a sparire nelle rotazioni, è stata un tema. E se inizialmente il tecnico portoghese si è affidato a lui con regolarità ed enorme fiducia (era titolare sia nella semifinale che nella finale della Supercoppa, per esempio), negli ultimi tempi lo scenario ha preso un'altra piega, che riporta all'età fonsechiana: Tomori è di nuovo scomparso, la sua ultima partita giocata è stata l'andata del playoff di Champions poi perso contro il Feyenoord, in cui ha vissuto un subentro di una mezz'oretta. Dai titolari, invece, manca ormai dall'8 febbraio scorso, quando fu espulso per doppia ammonizione nella partita vinta 0-2 a Empoli. Da lì, solo e soltanto panchine. E l'enorme dubbio che matura nel popolo del Milan e in chi ne fa il mercato: con questi chiari di luna, non era forse meglio lasciarlo partire già l'inverno scorso ed evitare di cederlo comunque in estate, ma con di mezzo il concreto rischio di una forte svalutazione economica data dallo scarso utilizzo?