
Fortunato: "Atalanta, credi allo Scudetto. Juve? Era lecito aspettarsi qualcosa di diverso"
Daniele Fortunato, che in carriera ha vestito sia la maglia della Juventus che dell'Atalanta, spinge la Dea a credere nello Scudetto. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport: "Se dopo 27 giornate sei a 3 punti dalla capolista, perché non provarci? L’Inter ha un calendario molto intenso tra campionato, Champions e Coppa Italia. E il Napoli non è così superiore rispetto alla squadra di Gasperini. Il quale, anche se avrebbe preferito avere tutti gli impegni delle coppe, può concentrarsi su un unico obiettivo".
Da ex giocatore della Juventus come giudica il cammino dei bianconeri?
"Ha buttato molti punti per strada, eppure nonostante diversi intoppi è ancora lì al quarto posto. Certo, sotto il profilo del gioco ci si aspettava qualcosa di diverso. Mi è rimasta in mente la gara di Champions contro il Manchester City. Ho visto catenaccio e contropiede: non certo quello che si voleva costruire con il nuovo allenatore".
L’Atalanta è atteso da un ciclo di sei partite di altissimo livello: dopo la Juventus, l’Inter. È un bene o un male?
"Un bene, certe gare si preparano da sole. Il pareggio con il Venezia è stato un risultato pesante nella corsa al vertice. Avere squadre top da affrontare permette di stare svegli. Quando giocavo nell’Atalanta, che era una provinciale, si preparavano da sole le sfide alle big. L’avversario ti offre gli stimoli giusti".
Da ex giocatore della Juventus come giudica il cammino dei bianconeri?
"Ha buttato molti punti per strada, eppure nonostante diversi intoppi è ancora lì al quarto posto. Certo, sotto il profilo del gioco ci si aspettava qualcosa di diverso. Mi è rimasta in mente la gara di Champions contro il Manchester City. Ho visto catenaccio e contropiede: non certo quello che si voleva costruire con il nuovo allenatore".
L’Atalanta è atteso da un ciclo di sei partite di altissimo livello: dopo la Juventus, l’Inter. È un bene o un male?
"Un bene, certe gare si preparano da sole. Il pareggio con il Venezia è stato un risultato pesante nella corsa al vertice. Avere squadre top da affrontare permette di stare svegli. Quando giocavo nell’Atalanta, che era una provinciale, si preparavano da sole le sfide alle big. L’avversario ti offre gli stimoli giusti".
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano