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Galli: "Spero che la norma di Collina passi. Il rigore è un duello tra attaccante e portiere"
"Il rigore è un duello tra l’attaccante e il portiere, senza intrusi. Si segna o si para, si vince o si perde. Semplice. Nessuna filosofia". Giovanni Galli, ex portiere di Fiorentina, Napoli e Milan, commenta così a La Repubblica la proposta di Pierluigi Collina, che vorrebbe eliminare la possibilità di segnare sulla respinta di un tiro dal dischetto.
Quindi è d'accordo?
"Sì. Se questa regola fosse esistita ai miei tempi, avrei chiuso la carriera con qualche gol subito in meno. Mi auguro che la norma passi e che possa aiutare qualche mio giovane collega a togliersi qualche soddisfazione in più".
Il portiere è penalizzato durante un rigore?
"In partenza ha allo stesso tempo il vantaggio di non avere nulla da perdere e lo svantaggio di dover coprire uno spazio grande. Poi, però, deve fare tante cose insieme in un solo istante: individuare l’angolo dove finirà il pallone, compiere un gesto atletico notevole, calcolare la velocità del tiro. Chiedergli anche di respingere in modo da evitare la ribattuta, mi pare eccessivo".
C’è chi sostiene che anche il modo di respingere può essere allenato.
"Quando un giocatore calcia con potenza da undici metri, è quasi impossibile pensare anche a come posizionare il corpo per una ribattuta che non favorisca gli avversari. È giusto che il rigore si esaurisca con il gol, con la parata del portiere o con un pallone calciato fuori. Si eviterebbe anche il Palio di Siena al limite dell’area, come l’ha definito Collina: far ripetere un rigore neutralizzato, in caso di invasione, fa davvero male".
Quindi è d'accordo?
"Sì. Se questa regola fosse esistita ai miei tempi, avrei chiuso la carriera con qualche gol subito in meno. Mi auguro che la norma passi e che possa aiutare qualche mio giovane collega a togliersi qualche soddisfazione in più".
Il portiere è penalizzato durante un rigore?
"In partenza ha allo stesso tempo il vantaggio di non avere nulla da perdere e lo svantaggio di dover coprire uno spazio grande. Poi, però, deve fare tante cose insieme in un solo istante: individuare l’angolo dove finirà il pallone, compiere un gesto atletico notevole, calcolare la velocità del tiro. Chiedergli anche di respingere in modo da evitare la ribattuta, mi pare eccessivo".
C’è chi sostiene che anche il modo di respingere può essere allenato.
"Quando un giocatore calcia con potenza da undici metri, è quasi impossibile pensare anche a come posizionare il corpo per una ribattuta che non favorisca gli avversari. È giusto che il rigore si esaurisca con il gol, con la parata del portiere o con un pallone calciato fuori. Si eviterebbe anche il Palio di Siena al limite dell’area, come l’ha definito Collina: far ripetere un rigore neutralizzato, in caso di invasione, fa davvero male".
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