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Legrottaglie: "Kings League? I giovani sono interessati, il calcio si deve evolvere"
Trecento ragazzi da tutta Italia - ma si partiva da oltre 5.000 applications - con tante nazioni rappresentate, si ritrovano a Milano per la due giorni di tryouts della Kings League, l'innovativa competizione di calcio a 7 ideata nel 2022 da Kosmos, società fondata e presieduta da Gerard Piqué. In med dal 1988 al 2006: ne saranno selezionati 150 che saranno poi protagonisti del draft nel quale formate (10 giocatori ciascuna) le dieci squadre della lega italiana.
Tra i coach, anche Nicola Legrottaglie: "Sono stato invitato ad aiutare l'organizzazione, a mettere giù un bel programma - racconta a TMW - per poter dare a questi ragazzi modo di mettersi in mostra. Anche di sognare, che è fatto di piccole cose e non solo di grandi".
Le sta piacendo il livello? "Sì, si vede che qualche ragazzo con qualità c'è. È ancora limitato, quando ci si allenerà in spazi più grandi si riuscirà a dare valutazioni corrette ai giocatori, oltre il primo impatto che è un po' più tecnico serviranno altre valutazioni, più vicine al campo dove andranno a confrontarsi".
È anche un modo di avvicinare i ragazzi più giovani al calcio?
"Le statistiche dicono quello, che il mondo di oggi ha bisogno di altre idee per rendere un prodotto abbastanza interessante per i giovani di oggi, che vivono con gli smartphone in mano tutto il giorno. Le cose devono essere più rapide e brevi, il sistema calcio deve adattarsi alle esigenze del pubblico: quello che vediamo qua può essere un punto di riferimento per il calcio, per potersi evolvere e far sì che le persone si attacchino ancora di più al calcio".
Tra i coach, anche Nicola Legrottaglie: "Sono stato invitato ad aiutare l'organizzazione, a mettere giù un bel programma - racconta a TMW - per poter dare a questi ragazzi modo di mettersi in mostra. Anche di sognare, che è fatto di piccole cose e non solo di grandi".
Le sta piacendo il livello? "Sì, si vede che qualche ragazzo con qualità c'è. È ancora limitato, quando ci si allenerà in spazi più grandi si riuscirà a dare valutazioni corrette ai giocatori, oltre il primo impatto che è un po' più tecnico serviranno altre valutazioni, più vicine al campo dove andranno a confrontarsi".
È anche un modo di avvicinare i ragazzi più giovani al calcio?
"Le statistiche dicono quello, che il mondo di oggi ha bisogno di altre idee per rendere un prodotto abbastanza interessante per i giovani di oggi, che vivono con gli smartphone in mano tutto il giorno. Le cose devono essere più rapide e brevi, il sistema calcio deve adattarsi alle esigenze del pubblico: quello che vediamo qua può essere un punto di riferimento per il calcio, per potersi evolvere e far sì che le persone si attacchino ancora di più al calcio".
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