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Giuseppe Galderisi: "Boniperti mi chiese di Del Piero, gli risposi che assomigliava a Cruijff"
Giuseppe Galderisi (Salerno, 22 marzo 1963) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Ospite della trasmissione "L'ora della Vecchia Signora" condotta da Alberto Mauro su Radio Bianconera, l'ex attaccante bianconero Giuseppe Galderisi ha elogiato le qualità tecniche e umane del suo ex compagno di squadra, nonché ex capitano della Juventus, Alessandro Del Piero. Queste le sue dichiarazioni:
"Del Piero è una persona che io ho visto crescere. Era una ragazzino che veniva ad allenarsi con noi, ma aveva soltanto 14 anni, il che vuol dire che meritava già di allenarsi con una squadra di professionisti. Quando si allenava con noi, aveva già la spensieratezza di chi sapeva giocare a calcio e allo stesso tempo l'equilibrio di chi sapeva già dire la sua opinione con un paio di parole, anche senza che nessuno le chiedesse. Quando avevamo delle riunioni perché i risultati non erano buoni e c'erano delle difficoltà, se lo si interpellava lui sapeva analizzare la questione con equilibrio.
Tutti ascoltavano Galderisi, ma se occorreva che qualcun altro intervenisse per dare un senso alla situazione da superare, Alex era uno di quelli.
Un aneddoto?
Quando mi ha chiamato Boniperti per chiedermi come fosse quel ragazzino, io gli ho risposto 'Assomiglia a Johan Cruijff' proprio perché era elegante e bello da vedere giocare. Sono molto legato a lui e sono anche orgoglioso perché al suo primo goal con la Ternana sono stato io a saltare due uomini e a dargli una palla dentro l'area.
Con una facilità estrema, Alex incrociò quella palla, rasoterra, da giocatore vero. Tutto ciò che lui si è creato da lì in poi se l'è creato non solo con le sue qualità tecniche, ma anche con le sue qualità umane. Non avevamo dunque sbagliato a dire al nostro allenatore 'Mister, guardi che quello è forte, me lo faccia giocare vicino che mi fa comodo'. Sono orgoglioso di aver fatto parte della carriera di un grande campione, l'abbiamo fatto crescere con degli ideali buoni che lui aveva già dentro di sé assieme alle sue capacità innate. Io adoro di Del Piero l'umiltà e l'ambizione, ovvero l'umiltà di migliorarsi sempre e l'ambizione di arrivare dove neanche lui forse poteva immaginare. Sono felice che abbia dimostrato a tutto il mondo che tipo di calciatore e di uomo è. Nelle sue giocate c'era l'essenza stessa del calcio, tutta la sua bellezza e tutta la sua concretezza".
"Del Piero è una persona che io ho visto crescere. Era una ragazzino che veniva ad allenarsi con noi, ma aveva soltanto 14 anni, il che vuol dire che meritava già di allenarsi con una squadra di professionisti. Quando si allenava con noi, aveva già la spensieratezza di chi sapeva giocare a calcio e allo stesso tempo l'equilibrio di chi sapeva già dire la sua opinione con un paio di parole, anche senza che nessuno le chiedesse. Quando avevamo delle riunioni perché i risultati non erano buoni e c'erano delle difficoltà, se lo si interpellava lui sapeva analizzare la questione con equilibrio.
Tutti ascoltavano Galderisi, ma se occorreva che qualcun altro intervenisse per dare un senso alla situazione da superare, Alex era uno di quelli.
Un aneddoto?
Quando mi ha chiamato Boniperti per chiedermi come fosse quel ragazzino, io gli ho risposto 'Assomiglia a Johan Cruijff' proprio perché era elegante e bello da vedere giocare. Sono molto legato a lui e sono anche orgoglioso perché al suo primo goal con la Ternana sono stato io a saltare due uomini e a dargli una palla dentro l'area.
Con una facilità estrema, Alex incrociò quella palla, rasoterra, da giocatore vero. Tutto ciò che lui si è creato da lì in poi se l'è creato non solo con le sue qualità tecniche, ma anche con le sue qualità umane. Non avevamo dunque sbagliato a dire al nostro allenatore 'Mister, guardi che quello è forte, me lo faccia giocare vicino che mi fa comodo'. Sono orgoglioso di aver fatto parte della carriera di un grande campione, l'abbiamo fatto crescere con degli ideali buoni che lui aveva già dentro di sé assieme alle sue capacità innate. Io adoro di Del Piero l'umiltà e l'ambizione, ovvero l'umiltà di migliorarsi sempre e l'ambizione di arrivare dove neanche lui forse poteva immaginare. Sono felice che abbia dimostrato a tutto il mondo che tipo di calciatore e di uomo è. Nelle sue giocate c'era l'essenza stessa del calcio, tutta la sua bellezza e tutta la sua concretezza".
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